Quel motel vicino alla palude (1977) (a cura di Ettore bocci)
Lo squallido motel Starlight, è gestito da Judd, un reduce psicopatico che vive insieme al suo coccodrillo. Dei turisti di passaggio, sfortunatamente, finiranno vittime del sanguinario proprietario e del suo “animale domestico”. Dopo l’enorme successo di pubblico di Non aprite quella porta, Hooper ci riprova con un horror che cerca di avvicinarsi (e in parte ci riesce) alle atmosfere del precedente. Un horror rurale, marcio, putrido, che porta avanti la poetica hooperiana di critica nei confronti della provincia americana, abbandonata ormai a sé stessa. Da segnalare la presenza di un ottimo Robert Englund, futuro Freddy Krueger.
Il tunnel dell’orrore (1981) (a cura di Alberto Bajardi)
4 ragazzi decidono di passare la serata, permanendo dopo la chiusura, nel tunnel dell’orrore di un luna park. Loro malgrado pero, assisteranno all’omicidio di una donna da parte del mostruoso figlio dell’imbonitore. Riusciranno a tornare a casa sani e salvi? Horror apparentemente disimpegnato rispetto ai canoni di Hooper, Il tunnel dell’orrore mette in scena, comunque, il marcio che si nasconde anche sotto il più insospettabile dei luoghi, quello teoricamente addetto al divertimento e allo svago dei più giovani. Reietti, deformi e condannati ad una vita nei bassifondi, i veri abitanti di queste giostre non sono poi così lontani da Leatherface e dai suoi parenti.
