Tom Ripley – Il talento di Mr. Ripley (1999)
I migliori 13 antieroi della storia del cinema
“Preferisco essere un finto qualcuno che una nullità .”
Tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, diretto da Anthony Minghella. Tom Ripley (Matt Damon) è un giovane americano composto, gentile ed educato. Nell’anno del 1958 viene contattato da un ricco armatore affinché si rechi in Italia per convincere suo figlio Dickie (Jude Law) a tornare negli USA, sotto un ingente pagamento. Tom, spacciandosi per un compagno di università di Dickie, lo raggiunge in Italia in un’avventura che cambierà le sorti di entrambi.
Tom Ripley nel corso della sua avventura in Italia vive costantemente all’ombra del compagno Dickie, provando un’ammirazione ossessiva per lui, aspirando non soltando ad essere come lui ma ad essere lui. L’unica vera sicurezza che ha Tom è quella di sentirsi inadeguato ed insicuro, soprattutto quando si mette a confronto con il suo istrionico ed egocentrico amico. Il suo senso di inadeguatezza non fa altro che accrescere il vuoto esistenziale che ha dentro, che cerca di riempire con l’omicidio, ma quella che possiede è una fame che non può essere placata.
Terry Malloy – Fronte del porto (1954)
“Ho sempre pensato che si vive di più senza ambizioni”
Diretto da Elia Kazan, vincitore di otto premi Oscar, fra i quali la candidatura a miglior attore protagonista per Marlon Brando. Terry Malloy (Brando) lavora al porto di New York e viene coinvolto dal fratello maggiore Charlie all’interno del gruppo sindacale che gestisce i lavoratori tramite ricatti, estorsioni e metodi illeciti. La sua coscienza verrà poi risvegliata ed inizierà il viaggio verso la redenzione.
Terry Malloy, grazie ad una magnifica interpretazione di Marlon Brando è forse uno dei primi personaggi ad aver inaugurato figura dell’antieroe nel cinema. Terry è un ex pugile fallito a causa di un incontro combinato, vive all’ombra del fratello maggiore Charlie che grazie ad una gestione illecita del sindacato portuario è riuscito a far soldi. È l’informatore dei capi sindacalisti e per questo al porto viene scansato da tutti i lavoratori. Emarginato, cupo, preferisce vivere una vita solo e senza ambizioni prima di intraprendere il suo viaggio verso il riscatto.