Sonny Wortzik – Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
I migliori 13 antieroi della storia del cinema
“Siamo reduci dal Vietnam, e per noi ammazzare non vuol dire niente. Hai capito?”
Ispirato ad un vero fatto di cronaca avvenuto nel 1972. Sonny Wortzik, insieme ai suoi due compagni decide di rapinare una banca, ma tutto sembra andare storto, uno dei tre compagni viene preso dal panico e scappa, mentre durante la rapina scopre che nella cassaforte sono rimasti soltanto un migliaio di dollari.
Sidney Lumet dirige un grandissimo Al Pacino nei panni di Sonny, il perfetto aniteroe, un uomo in crisi che tenta il tutto per tutto aggrappandosi a quel briciolo di speranza, sapendo ormai che non resta più niente da perdere. Lo spettatore, così come la folla di persone che circonda la banca, si sente vicino a Sonny, prende le sue difese, e parte del suo fascino risiede soprattutto nel motivo per il quale ha scelto di rapinare la banca. Segnato da un’isteria che spesso sfocia in una drammatica comicità , Quel pomeriggio di un giorno da cani ha dato vita alla figura del perdente perfetto.
David Locke – Professione: Reporter (1975)
“Sono scappato da tutto. Da mia moglie. Dalla mia casa. Da un figlio adottato. Da un lavoro di successo. Da tutto eccetto le cattive abitudini di cui non riesco a liberarmi.”
È attualmente nella lista dei 500 migliori film della storia secondo Empire. David Locke è un giornalista di successo, ma  stanco e annoiato dalla vita, tanto che per sfuggirle decide di assumere l’identità di un’altra persona.
Il reporter David Locke, interpretato da Jack Nicholson e diretto da Michelangelo Antonioni, è la prova del fatto che nessuno può sfuggire da se stesso. Malgrado egli provi a vivere una vita che non sia la sua, cercando di distaccarsene, la solitudine e l’accidia non lo abbandonano. La fuga non è la soluzione, Locke finisce così per scegliere la non-azione. È un personaggio che cerca una soluzione a un male che lo affligge ma che non conosce poi così bene, e nella sua ricerca fallisce miseramente.