I migliori 13 antieroi della storia del cinema

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Travis Bickle – Taxi driver (1976)

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“In ogni strada di questo paese c’è un nessuno che sogna di diventare qualcuno.
È un uomo dimenticato e solitario che deve disperatamente provare di essere vivo.”

Tutto lavoro e niente sonno rendono Travis un cattivo ragazzo. La regia di Martin Sorzese e la sceneggiatura di Paul Schrader danno vita ad uno dei personaggi più iconici del cinema postmoderno.

Magistrale esempio di come l’alienazione e i traumi dovuti alla guerra in Vietnam conducano alla solitudine e al rifiuto della società. Travis Bickle, interpretato da Robert DeNiro, ha 26 anni, è un ex-marine congedato dal Vietnam che vive a New York. Per far fronte alla sua insonnia sceglie di lavorare come tassista di notte nei quartieri più squallidi della città. Travis è figlio dei suoi tempi, un ingranaggio rotto in una società malata. La sua estrema emarginazione lo porta al pensiero di doversi erigere a martire e paladino della giustizia perseguendo l’idea di uccidere un senatore oppure salvare una baby prostituta. È lo scopo a rendere vivo Travis, a dargli una ragione di vita.

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Alex Delarge – Arancia meccanica (1971)

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“Io voglio essere buono. Voglio essere, per il resto della mia vita, solamente un atto di bontà.”

Da carnefice a vittima. Ennesimo capolavoro di Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo romanzo distopico di Anthony Burgess, con Malcom McDowell. Alex DeLarge è un ragazzo i cui interessi sono Beethoven e l’Ultraviolenza. Si diverte ad andare in giro con i suoi compagni, i drughi, esercitando ogni tipo di sopruso gratuito verso chiunque.

Alex però è un antieroe atipico, non è diviso fra bene e male, né è parzialmente cattivo. Il suo animo ed il suo temperamento violento non cambiano, restano gli stessi. L’unico cambiamento che compie non viene attuato per sua volontà ma gli viene imposto, è il trattamento Ludovico, di fatto un vero e proprio lavaggio del cervello che non migliorerà niente in lui, ma si limiterà semplicemente ad inibire la sua volontà, al termine del quale Alex subirà a sua volta una violenza simile a quella che aveva inflitto in precedenza, diventando un capro espiatorio. Ciò che rende il personaggio di Alex così conturbante e provocatorio, è il fatto che malgrado il suo temperamento e le azioni che compie, lo spettatore non può fare a meno di provare fascino per lui.

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