Paprika – Sognando un sogno, di Satoshi Kon (2006)
(a cura di Francesca Moretti)
Lungometraggio animato firmato Satoshi Kon presentato alla 63° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2006.
In un futuro prossimo, un’invenzione chiamata DC Mini permette agli psichiatri di immergersi nell’inconscio e quindi di esplorare i sogni dei pazienti. La dottoressa Chiba, con lo pseudonimo Paprika, comincia ad utilizzare questa tecnica. La procedura però è ancora del tutto sperimentale. In seguito, alcune DC Mini vengono rubate ed il ladro le utilizza per creare degli incubi spaventosi, trasformando le vittime in pupazzi privi della ragione.
Il film esplora la realtà onirica con originalità e soprattutto tre anni prima che lo stesso Nolan lo facesse con Inception, rendendo inevitabile l’accostamento tra le due pellicole.
E per concludere, vi proponiamo anche il film scandalo della 55º edizione del Festival di Cannes: Irréversible è infatti il film horror-drammatico (ma la sua definizione dovrebbe includere anche altri aggettivi…) del 2002 scritto e diretto da Gaspar Noé, che all’opera con il suo secondo film, riuscì a far uscire dalla sala un buon numero di spettatori, riuscendo proprio nel suo intento di shock.
Interpretato dalla coppia Vincent Cassel (Marcus) e Monica Bellucci (Alex), Irrèversible ebbe più fortuna in Svezia, dove quell’anno si aggiudicò, il “Cavallo di Bronzo” allo Stockholm Film Festival.
Appena fuori dal party cui hanno partecipato, Marcus, accompagnato dall’amico Pierre, scopre per strada il tumefatto viso della fidanzata, Alex, assieme ai paramedici accorsi nel sottopassaggio di una metropolitana infernale.
Molto controverso e violento, il film è spesso stato paragonato a pellicole come Memento, Peppermint Candy e Betrayal per la tecnica di cronologia inversa adottata. Potremmo definire il tema principale del film di Noè il piacere, un tema qui esplicitato qui in crude scene di violenza sessuale e omicidio. Il regista però non si limita a scioccare lo spettatore, ma esige l’orrore per mostrare la crudezza delle emozioni umane e il piacere di osservare da lontano stesso della realtà.