14. Le Samourai, 1967
Il regista francese Jean-Pierre Melville diresse con Frank Costello faccia d’angelo (Le Samouraï) uno dei punti più elevati del polar (connubio, alla francese, dei generi poliziesco e noir), arricchito da riferimenti alla cultura giapponese.
Frank Costello (Jef nella versione originale), solitario killer su commissione, ha appena portato a termine un “contratto”, ma i suoi datori di lavoro si comportano ambiguamente. Intanto la polizia è sulle sue tracce. Preso fra due fuochi, Costello decide di saldare i conti con quelli della mala prima di consegnarsi alla polizia.
Non esiste solitudine più profonda del samurai, se non quella della tigre nella giungla.
13. Castaway on the moon, 2009
Poco conosciuto forse in Italia, dove è stato presentato nel 2010 al Far East Film Festival di Udine aggiudicandosi il premio principale, Castaway on the moon è un film del 2009 diretto da Lee Hae-jun.
Un impiegato rovinato economicamente e psicologicamente, Kim Seung-geun, tenta il suicidio gettandosi da un ponte di Seul sul fiume Han. Anziché in acqua finisce però sull’isoletta disabitata di Bamseom. L’unica persona con cui entra in contatto è una giovane ragazza, Kim Jung-yeon, che vive segregata nella sua stanza e i cui unici contatti col mondo i social media e una macchina fotografica.
Due solitudini le loro, destinate a incontrarsi il un film che denuncia la società coreana di oggi, che schiaccia le individualità meno conformi a uno status vivendi sempre più irraggiungibile.
Non importa se quello che faccio è reale o meno. Sono i commenti sul mio profilo che stabiliscono qual è la verità.