I 10 film più amati da Wes Anderson

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Innamorato com’è della città in cui si è ormai stabilito da decenni, Anderson ha la sua personale lista di film dedicati e ambientati alla sua New York. Ecco alcuni titoli da appuntarvi se ancora non li conoscete:

Rosemary’s Baby, Roman Polanski (1968)

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Rosemary’s Baby (Nastro rosso a New York), tratto dall’omonimo romanzo di Ira Levin, è considerato il capolavoro del regista polacco. La demoniaca vicenda della coppia newyorkese formata dalla giovane ragazza di campagna Rosemary e da Guy, attore ai primi passi della sua carriera, è da sempre un mirabile esempio di suspense, angoscia e paura.

Il capolavoro di Polanski è sempre stato una grande influenza per il mio lavoro, un’inesauribile fonte di idee, ed è tuttora uno dei miei film preferiti.”

 

Stregata dalla luna, Norman Jewison (1987) moonhed 0

Candidato a tre premi Oscar nel 1988 e vincitore di altrettanti per la categoria Miglior attrice protagonista (Cher), Miglior attrice non protagonista (Olympia Dukakis) e Migliore sceneggiatura originale a John Patrick Shanley, Stregata dalla luna è tra i più apprezzati dal regista di The Royal Tenenbaums.

Loretta Castorini è una vedova di 37 anni che lavora come contabile a New York. Promessa sposa di uno uomo che non ama, Johnny, Loretta si ritrova a conoscere il fratello del futuro marito, nel tentativo di riappacificarli prima delle nozze.

“Ho sempre amato la sceneggiatura di Moonstruck: è un perfetto film stile hollywoodiano ambientato però a New York.”

Sweet Smell of Success, Alexander Mackendrick (1957)

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Diretto da Alexander Mackendrick, Piombo rovente valse una nomination ai BAFTA del 1958 per Tony Curtis come miglior attore straniero.

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J.J. Hunsecker è un giornalista di New York potente e temuto per i suoi articoli taglienti, in grado di lanciare o stroncare carriere. Quando la sorella, con cui ha un rapporto morboso, accenna all’idea di sposarsi con un giovane jazzista, Hunsecker questi incarica il suo tirapiedi, Sidney Falco, ambizioso e pieno di disprezzo nei suoi confronti, perché costruisca uno scandalo ad arte che distrugga il futuro cognato.

Ecco un classico film della Grande Mela. Lo sguardo è quello distillato di una New York in bianco e nero e Clifford Odets è l’autore di dialoghi meravigliosi.”

 

Stop a Greenwich Village, Paul Mazursky (1976)

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Presentato in concorso al 29º Festival di Cannes, il film del 1976 del regista e attore Paul Mazursky (apparso anche nella serie I Soprano) racconta la vicenda di Larry, ventiquattrenne di New York, con una madre iperprotettiva e il sogno di diventare attore. Per sfuggire alle grinfie della prima e lanciare la sua carriera si trasferisce nel quartiere di Greenwich Village.

Semplicemente, adoro Paul Mazursky e il suo lavoro. È un vero newyorkese e un impareggiabile scrittore e regista.”