3) Il Disprezzo (Le Mépris) – Jean-Luc Godard (1963)
Dopo il grande successo del 1960 con il suo primo lungometraggio, Jean-Luc Godard si confronta con una produzione molto più grande del suo solito. In Il Disprezzo, tratto da un romanzo di Moravia e prodotto in parte in Italia da Carlo Ponti, sono molti i compromessi a cui il regista dei Cahiers si dovette piegare, a partire dalla coppia di protagonisti, individuati in Frank Sinatra e Kim Novak per poi ripiegare su Brigitte Bardot e Michel Piccoli.
Già in corso d’opera Ponti obbligò Godard ad inserire delle scene di nudo della Bardot non previste dal regista, per poi essere stravolto in fase di post-produzione per adattarlo al gusto italiano, di fatto censurando riferimenti ritenuti osceni o politicamente schierati, come l’adesione del protagonista al partito comunista. Furono addirittura invertite le scene finali, compromettendo pesantemente l’idea del giovane regista francese. Lo stesso Godard, dopo aver visionato questa versione, rinnegò la paternità della pellicola.
Ad oggi è possibile trovare in commercio la versione restaurata, che dona nuova dignità ad un grande film di quel genio indiscusso che rivoluzionò, insieme ad i suoi colleghi di penna e di pellicola, il cinema francese e mondiale.