1) Rapacità (Greed) – Eric Von Stroheim (1924)
Greed è probabilmente il capolavoro di Eric Von Stroheim, regista la cui fama è quasi leggendaria e “maledetta”, come spesso è stato definito l’austriaco. Per il suo estremismo e le sue richieste spesso contrastanti con le necessità degli Studios, Stroheim ebbe poche occasioni per dimostrare la propria valenza dietro la macchina da presa, dimostrandola però spesso anche come attore dall’altra parte dell’obbiettivo.
In Greed in particolare Stroheim diede sfogo al suo estro, realizzando con un budget altissimo per l’epoca un film che oggi viene considerato un caposaldo del cinema muto americano. All’epoca però il film ebbe un grande insuccesso di pubblico e critica, incassando meno della metà dei 665 mila dollari del budget finale.
Il film subì un taglio drastico: dalle sette ore delle 42 bobine della versione originale, su richiesta della MGM il regista adoperò un taglio portandolo a circa quattro ore (24 bobine). A quel punto, lo studio, non ancora soddisfatto del lavoro, lo consegnò all’aiuto regista, che con un montatore lo ridussero a circa tre ore, per poi ridurlo ancora a 108 minuti (10 bobine). Ad oggi è possibile reperire una versione restaurata che conta 239 minuti, ma purtroppo una grande parte della pellicola è andata perduta, distrutta dallo studio nel folle processo di taglio che il film ha subito.