I 7 temi più interessanti trattati da Castaway on the Moon

Condividi l'articolo

5) Solitudine

5 Solitudine

Una volta fallito il tentativo di suicidio, il protagonista Kim Seung-geun finisce su questo isolotto completamente disabitato, e dovrà fare i conti con la solitudine. Mentre inizialmente tenta in tutti i modi di lasciare l’isola, con il passare del tempo, quel luogo così angusto e selvatico diventa la sua casa, il suo angolo di paradiso, lontano dallo stress quotidiano e dai problemi. La solitudine non sempre è negativa, a volte aiuta a fare mente locale, ragionare, conoscere noi stessi e diventare più forti. Perché si sa…il primo passo per star bene con gli altri, è stare bene con se stessi.

6) Raggiungere un obiettivo (piccolo o grande che sia) contando solamente sulle proprie forze, ha un sapore diverso

6 Apprezzare le piccole grandi cose obiettivi con le proprie forze

Kim Seung-geun trova un condimento già pronto per noodles ai fagioli neri per cui va letteralmente matto, ma purtroppo manca la materia prima. Invece di scoraggiarsi, inizia a coltivare alcune piante di mais piantando le sementi contenute nel guano degli uccelli che popolano l’isola. Kim Jung-yeon (la ragazzina), accortasi della voglia di noodles del naufrago, gli fa recapitare grazie ad un servizio a “domicilio” molti piatti prelibati che lui, però, rimanda al mittente. Troppo facile così, vuole farcela con le proprie forze. Dopo settimane, finalmente il mais è pronto e il protagonista potrà finalmente gustarsi il piatto che aspettava da tanto tempo in quella che, probabilmente, è la scena più emozionante di tutto il film.

LEGGI ANCHE:  I migliori 20 film sulla solitudine (in ordine di gradimento)

7) Non è mai troppo tardi per ricominciare

7 Non è mai troppo tardi per ricominciare

Kim Seung-geun è costretto, a causa delle sue scelte e della situazione creatasi, a ricominciare da zero per ben due volte nel corso della pellicola:

  • All’inizio del film quando, senza un quattrino e con una vita costernata di infelicità, non riesce a suicidarsi e si vede costretto a vivere da solo, e senza alcuna comodità, su un isolotto disperso nel nulla.
  • Verso la fine del film quando, dopo essersi finalmente “sistemato”, una tempesta colpisce Seul, distruggendo tutto quanto, anche l’unico amico che era riuscito a crearsi: ossia uno spaventapasseri vestito con i suoi vecchi abiti.

Non si sa quando, né come, ma tutti quanti sono costretti – almeno una volta nella vita – a ricominciare da zero, vedendosi crollare il mondo addosso. A quel punto lamentarsi non porta a niente, ma bisogna rimboccarsi le maniche come ha fatto Kim Seung-geun, e affrontare a viso aperto la nuova avventura.

Se vi è piaciuto questo film, vi consigliamo di leggere: 10 masterpieces asiatici che tutti dovrebbero vedere.

LEGGI ANCHE:  #CinemaAsiatico - Da Wong Kar-Wai a Tsukamoto