Presentato in concorso alla sesta edizione di Cannes, dove ricevette il premio come miglior film straniero, e nominato all’Oscar nel 1956 per il miglior soggetto e sceneggiatura, il film del 1953 di Jacques Tati narra le avventure estive del Monsieur Hulot, in un villaggio balneare della costa bretone.
Muovendosi tra piccole gags in cui sono coinvolti i personaggi che popolano la spiaggia e la pensione, il film non presenta una trama vera e propria.
Per Lynch, Le vacanze di Monsieur Hulot (Monsieur Hulot’s Holiday) esprime un punto di vista magnifico sulla società e un amore incondizionato per il genere umano che coinvolge lo spettatore ad imitarlo.
La finestra sul cortile(1954)
Diretto da Alfred Hitchcock nel 1954, La finestra sul cortile (Rear Window) è unanimemente considerato tra i capolavori della storia del cinema. Presentato alla serata inaugurale della quindicesima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film è stato spesso definito come una riflessione sull’essenza stessa del cinema: la visione, la curiosità e lo spettacolo delle vite altrui.
In calibratissimo mix di suspense, humour e acuta osservazione delle debolezze umane, Alfred Hitchcock, scrive Lynch, riesce a creare, o meglio, ricreare, un intero mondo in un perimetro limitato. James Stewad non abbandona mai la sua sedia a rotelle, eppure, attraverso il suo punto di vista, lo spettatore segue il complesso schema di un assassinio.
Secondo Lynch, nel film “Hitchcock prende qualcosa di enorme e lo condensa in qualcosa di veramente piccolo e lo fa attraverso un controllo totale della tecnica del film.“