Spider-Man: Homecoming – Recensione in anteprima

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Il personaggio di Spider-Man ha avuto diversi ritocchi nel corso del tempo. Un supereroe adattato sul grande schermo da più registi, dalla trilogia di Sam Raimi (che ha saputo regalarci delle immagini meravigliose) ai due film, molto discutibili, diretti dal regista di 500 giorni insieme, ovvero Marc Webb. Dopo diversi rumour, la Marvel è riuscita a far entrare anche Peter Parker all’interno del suo universo cinematografico, inserendolo nel terzo capitolo dedicato a Captain America (Civil War). Per approfondire ancora di più questo simpatico personaggio, c’era bisogno di una pellicola dedicata esclusivamente a lui e a dirigere questo film è stato chiamato Jon Watts, regista del sottovalutato Cop Car.

La trama non si concentra su quelle che sono le origini del personaggio, cosa che tra l’altro abbiamo visto e rivisto, ma percorre le vicende di un ragazzo in cerca dell’approvazione. Dopo il suo ultimo incontro con gli Avengers, dovrà dimostrare, non solo a se stesso, ma anche a Tony Stark, di saper gestire la sua vita, fatta di lezioni a scuola e situazioni inaspettate. Ma un supereroe non è nulla senza la sua nemesi, interpretata splendidamente da Michael Keaton, che con il suo personaggio, avvoltoio, darà del filo da torcere al nostro protagonista.

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Negli ultimi 15 anni abbiamo costruito il Marvel Cinematic Universe con tanti personaggi e film, e ora per la prima volta abbiamo l’opportunità di presentare Peter Parker e il franchise di Spider-Man in questo Universo è emozionante, perché è così che agli inizi appare nei fumetti, pur non essendo l’unico eroe, in effetti è entrato in un mondo popolato da Tony Stark, Capitan America e gli Avengers. E adesso, per la prima volta, possiamo ricollocarlo nel suo mondo con un film fresco e nuovo

Le parole di Kevin Feige descrivono al meglio l’atmosfera generale della pellicola. Come abbiamo detto prima non esiste più la genesi, ma un mondo completamente inedito, che dona all’intera storia un’aria leggera, da teen movie, che non disturba minimamente lo spettatore. Gli ingredienti tipici della Marvel ci sono tutti, a partire dalle battute e i siparietti comici, che a differenza dei suoi precedenti non risultano quasi mai forzate o banali. I personaggi sono caratterizzati abbastanza bene (anche se alcune scelte di cast potrebbe far discutere), persino il villain, cosa molto rara in un film della Marvel. Il personaggio di Michael Keaton ha finalmente una storia, una motivazione che ci fa subito immedesimare in lui e questo è un pregio non indifferente per un film del genere. Tom Holland interpreta bene il ruolo di Peter Parker ed è molto bravo nel gestire la crescita psicologia del suo personaggio, sopratutto nella parte finale. La regia di Watts funziona e ci regala due scene veramente notevoli, avvalendosi di una colonna sonora, che ricorda non poco quella dei Guardiani Della Galassia. Una mossa furba e che potrebbe sicuramente far storcere il naso a qualcuno.

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Tuttavia la piega che sta prendendo questo personaggio potrebbe regalare, nel corso dei prossimi anni, ulteriori soddisfazioni. Cosa che riesce a fare anche questo nuovo capitolo. Un film leggero, divertente e che riesce a donare un pizzico di originalità all’interno di un mondo che sembrava essersi perso per strada.