4. Umberto D. di Vittorio De Sica (1952)
Top 15 Film ambientati a Roma
“Aumentate le pensioni. Abbiamo lavorato tutta una vita” è scritto su un cartello durante un corteo a Roma. Umberto Domenico Ferrari è un anziano impiegato statale pieno di debiti. Svende i suoi averi per poter pagare l’affitto e tra l’indifferenza e l’impossibilità economica della gente Umberto D. non sa a chi chiedere aiuto, forse Maria, ma anche lei ha le sue rogne. In un momento di smarrimento solo il suo cane Flike sarà in grado di dare un senso alla sua vita. E di salvargliela.
Il lavoro di De Sica e Zavattini, esattamente come “Sciuscià” e “Ladri di biciclette” era indirizzato verso “un Cinema come arte” ovvero produrre pellicole che potessero cambiare l’animo umano raccontando delle verità ed incentivando il coraggio di dire verità. Ciò fu possibile anche grazie alla recitazione spontanea di attori non professionisti: Carlo Battisti, un professore universitario e Maria Pia Casilio, una ragazza abbruzzese.
Un altro capolavoro del Cinema nostrano che tratta il tema della dignità della vecchiaia (impressionante ed emotivamente struggente la scena del tentativo di elemosina, con la mano che si capovolge all’ultimo) e che racconta il dramma di una società, viene anch’esso inserito tra “Le 100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978“.