Top 15 Film ambientati a Roma

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3. Ladri di biciclette di Vittorio De Sica (1948)

ladri di biciclette 2

“Rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il meraviglioso nella piccola cronaca”

Antonio Ricci è un disoccupato. Trova lavoro come attacchino comunale, la sua bicicletta però, indispensabile per il lavoro appena trovato, è impegnata al Monte di Pietà: così la moglie impegna delle lenzuola per riscattarla. Attraverso la Roma del dopoguerra Antonio andrà con il figlio alla ricerca della bicicletta, derubatagli durante il primo giorno di lavoro mentre era intento ad incollare un manifesto cinematografico.

De Sica ci regala un capolavoro immortale che racconta la dura realtà italiana degli anni del dopoguerra, dove non vi sono colpi di scena ma il pathos dato dalla quotidianità. Nei campi lunghi e totali di “Ladri di Biciclette” appare una Roma stanca e ferita, nei volti dei passanti e negli occhi di Bruno che vede soccombere il padre, aggredito dalla folla. (All’interno del film vi è un cameo di un giovanissimo Sergio Leone)

Tratto dall’omonimo romando di Luigi Bartolini (1946), adattato cinematograficamente dal grande sceneggiatore Cesare Zavattini, il film non riscosse molto successo in Italia come quasi tutte le pellicole neorealiste, d’altronde (eccetto “Riso Amaro” di Giuseppe De Santis), mentre all’estero vinse numerosi e prestigiosissimi premi come: il Premio Oscar al miglior film straniero (1950), alla miglior sceneggiatura non originale; il Nastro d’Argento (1949) al miglior film, miglior regia, miglior soggetto, miglior fotografia, miglior sceneggiatura e miglior colonna sonora; miglior film ai BAFTA e miglior film straniero ai Golden Globe del 1950.

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