Top 15 Film ambientati a Roma

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14. La grande bellezza di Paolo Sorrentino (2013)

la grande bellezza

Jep (Toni Servillo) è un giornalista di costume, un critico teatrale ma soprattutto un mondano: partecipa alle gaudenti feste/eventi e ai salotti della Roma bene, ricercatissimo tra i più dell’elitè capitolina: “Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, in quello che potrebbe esser definito “il vortice della mondanità”. Ma io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani: e ci sono riuscito. Io non volevo solo partecipare alle feste, volevo avere il potere di farle fallire.”

Sorrentino racconta il dramma di una delle vittime delle debolezze amorali della vita mondana, dietro la fotografie da brivido di Luca Bigazzi che ci mostra le meraviglie di una Roma centro stranamente alleggerita dalle folle di turisti che in genere la invadono. E nello sfondo incantevole si struttura una non-storia (che forse è davvero quel racconto sul niente ricercato da Flaubert e su cui c’è veramente tanto da dire) sulla fatica di un ambiente che fa perder tempo, in cui piaceri e doveri si mescolano e lasciano spazio solo ad un’arida apatia. La grande bellezza ha un significato paradossale che oscilla tra la noia narcisitica dei salotti alti di Roma agli “incostanti sprazzi di bellezza” di una vita che non per forza va accettata nella sua interezza. I personaggi di Elisa e Ramona (Sabrina Ferilli) o l’aspirazione a diventare un talentuoso scrittore (si rifa, come le atmosfere felliniane ed i personaggi “pirandelliani”, al personaggio di Marcello ne “La dolce vita“) ne sono figure simboliche: fantasmi di un ormai irrecuperabile speranza di felicità, sfuggitaci di mano perchè “siamo usciti troppo la sera“.

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Presentato al Festival di Cannes del 2013, si vanta di aver vinto ben 9 David di Donatello, 5 Nastri d’Argento, 4 European Film Awards, un Golden Globe, il BAFTA e il Premio Oscar come miglior film straniero.