Riassumere la genialità di Mel Brooks in poche righe sarebbe riduttivo per uno dei massimi esponenti della comicità targata USA, nonché uno dei primi a parodiare i grandi classici del cinema hollywoodiano.
Figlio di immigrati ebraico-russi, Mel Brooks esordisce relativamente tardi alla regia del suo primo film che lo porterà alla vittoria del premio Oscar per la migliore sceneggiatura, intitolato “Per favore non toccate le vecchiette“, una nazi-comedy fortemente voluta da Peter Sellers e che darà il via al sodalizio con il compianto Gene Wilder. Questo fu il film che lo lanciò nel mondo di Hollywood e che fu trasformato in una piece teatrale dallo stesso Brooks nel 2001 e dalla quale fu tratto un film, prodotto anche qui da Mel e diretto da Susan Stroman.
Ma la vera consacrazione arrivò con Frakentstein Junior, probabilmente la miglior parodia di sempre, che si prende gioco dei “mostri” della Universal, in particolare il “Frankenstein” ed il successivo “La Moglie di Frankenstein” di James Whale. Ma Brooks non si ferma qui e prosegue tirando in ballo anche “Dracula” con la sua rivisitazione in chiave comica “Dracula: morto e contento“. Proprio il vampiro più famoso del mondo, segna la fine della sua carriera da regista ma il legame con il mondo del cinema è tutt’ora ben saldo come attore, sceneggiatore e doppiatore. La speranza che possa tornare dietro la macchina da presa non morirà mai, nei cuori di chi ama Mel Brooks ed il cinema comico.