5° Jackie, di Pablo Larrain
I 16 migliori film del 2016 secondo la Scimmia (in ordine di gradimento)
Pablo Larraín azzarda una diversa indagine sull’assassinio del 35° presidente USA John Fitzgerald Kennedy attraverso l’amaro racconto di Jacqueline Lee Bouvier (Natalie Portman) al giornalista (Billy Crudup). La First Lady che in pochi secondi si ritrova a dover spiegare ai suoi figli e all’intera Nazione quei giorni di smarrimento, cercando attraverso l’organizzazione del funerale e alla testimonianza dell’abbandono della Casa Bianca di rendere eterno il ricordo del marito. Jackie non è che un’operazione di resistenza alla crudeltà del tempo che passa, della memoria (storica e non) che man mano si dissolve, servendosi della mitologia e delle menzogne.
Tra l’altro, da notare la doppietta di Larrain nella nostra classifica. Il regista è stato capace di sfornare due meravigliosi film in un solo anno.
4° Arrival, di Denis Villneuve
Gli alieni atterrano sul pianeta Terra, con 12 astronavi sparse in giro per il mondo. Tuttavia nessun contatto e nessun attacco sembra palesarsi da parte loro. Il primo obiettivo è comunicare e la linguista Louise Banks (Amy Adams) viene reclutata per studiare un linguaggio in grado di mettere in contatto le due civilità. Il rischio di uno scontro è tangibile e temuto.
Questo è uno di quei film che rende onore al genere della fantascienza. Perchè è fantascienza pura, senza la più comune contaminazione action. Con una fotografia mozzafiato e la colonna sonora di Johann Johannsson, Arrival si presenta prima di tutto come un prodotto di qualità, senza bisogno di ruffianeggiare e anzi, racconta più di quello che mostra. Il taglio filosofico conferito dalla concezione di tempo e linguaggio (merito anche al libro di Ted Chiang) è quel qualcosa che farà ricordare questo film. Infine, Arrival, è il miglior biglietto da visita di Villneuve a pochi mesi dall’uscita di Blade Runner 2049.
