I 14 film preferiti di Nicolas Winding Refn

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13. Cloverfield, Matt Reeves.

clov1New York: cinque giovani organizzano la festa d’addio per un amico che sta per lasciare la città. Improvvisamente le luci si spengono e la terra comincia a tremare: è solo l’inizio di una serie di disastri causati dall’attacco di una creatura misteriosa. I ragazzi si aggireranno per la metropoli con una videocamera documentando il loro tentativo di sopravvivenza.

Catastrofico film di fantascienza girato interamente con la steady cam, che pur non rivelandosi particolarmente originale nella sceneggiatura e nell’uso della ripresa amatoriale, riesce a coinvolgere e spiazzare lo spettatore. Il mostro, che solitamente nel genere viene utilizzato come protagonista assoluto, qui viene solo fatto intravedere attraverso brevi apparizioni, usato più come espediente per raccontare le vicende e gli stati d’animo delle persone coinvolte di fronte ad un evento così distruttivo ed inaspettato, amplificandone il senso di paura. Spettacolare per quanto riguarda la regia frenetica e gli effetti speciali (il mostro su tutti).

14. Planet of the Vampires, Mario Bava.

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Per ultimo troviamo un film Horror/Fantascientifico, uno dei pochi prodotti italiani del genere, che conferma il grande talento visivo di Bava che lo ha sempre contraddistinto. Nonostante un budget esiguo riesce a rendere bene su schermo un film futuristico certamente non facile da trasporre (soprattutto per quegli anni, soprattutto in Italia) grazie anche a un buon utilizzo di effetti e scenografie. Ispiratore tra l’altro di Ridley Scott per il suo Alien.

Un pianeta “spento” e perduto nella galassia, attrae a sé le astronavi come una calamita con il ferro. Un naviglio spaziale viaggia verso l’ignoto per cercare di scoprire il mistero. Sul pianeta, delle entità immateriali uccidono gli astronauti per trafugarne i corpi e prendere il loro posto.

Un film incredibile. È davvero un ottimo esempio di pop art, è divertente e particolare. è anche colorato tanto che i costumi sono la fine del mondo. In un certo senso, è la creazione di ciò che si intende ora per moderna fantascienza.” NWR