David si ferma per una notte in una locanda e conosce uno strano vecchio che gli lascia un incartamento che gli chiede di leggere dopo la propria morte. Ripreso il viaggio giunge al maniero dell’anziano personaggio ed è testimone della sua morte. Letto il manoscritto scopre l’esistenza di una vampira, certa Marguerite Chopin.
Anche qui ci viene mostrato un film che trova tutta la sua bellezza nell’impatto visivo che offre allo spettatore. Dreyer crea un incubo con la sola forza delle immagini, pur non utilizzando profondi dialoghi, ma folgorandoci visivamente con figure simboliche e inquietanti, che ancora oggi colpiscono lo spettatore.
“Vampyr mi ha sempre ricordato di un sogno misterioso, che una volta ho avuto quando ero molto piccolo. Il film è sempre rimasto con me. Io lo guardo prima di girare ogni film, e tuttavia per me rimane ancora un mistero”. NWR
Film noir di straordinaria bellezza innalzato da una eccezionale regia di Laughton, alla sua prima e unca regia. Eccellente la sceneggiatura caratterizzata da sfumature fiabesche. Molteplici le scene che restano impresse, grazie anche allo spaventoso e crudele personaggio di Harry Powell (interpretato magnificamente da Robert Mitchum), un finto predicatore con le nocche tatuate con le parole “Odio” e “Amore”, e che tormenterà due poveri pargoli, adescando la loro ingenua madre, con l’intento di ottenerne le ricchezze. Fotografato probabilmente nel più bel B/N di sempre, questa favola dalle atmosfere oscure racchiude in se amore e odio, bene e male, ipocrisia e ingenuità che si mescolano tra loro rendendo questa pellicola un piccolo capolavoro.
“La morte corre sul fiume è un perfetto esempio della forza del cinema, in cui un’immagine può dire più di mille parole, mentre in letteratura una parola non può mostrare un migliaio di immagini”. NWR