Wish I Was Here – Recensione del film con Zack Braff di Scrubs

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Zack Braff è di sicuro un regista interessante e con ”La Mia Vita a Garden State”, aveva dato un ulteriore prova del suo talento, raccontando la storia di un aspirante attore trasferitosi nella sua città natale per un po’ di fortuna. Il film fu accolto in maniera positiva sia dal pubblico che dalla critica, riuscendo anche a portarsi a casa un Grammy Awards per la miglior colonna sonora. Dopo undici anni da la sua prima pellicola, il regista torna con un progetto semplice, ma al tempo stesso ambizioso: Wish I Was Here. Il film riuscì ad essere prodotto tramite il sito Kickstarter, che portò nelle casse dei produttori ben sei milioni di Budget. La partecipazione fu incredibile, si parla di ben 46.520 persone. Ma di cosa parla il film?

Ebbene sì. Zach Braff interpreta nuovamente un attore, ma questa volta con gravi problemi economici e sentimentali. Quando al padre viene diagnosticato il cancro, capisce di non poter più pagare la retta scolastica dei suoi figli, scegliendo inaspettatamente di lasciarli a casa piuttosto che mandarli in una scuola pubblica. Sarà una piacevole occasione per sistemare una vita fatta di sogni e dimenticanze.

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Wish I Was Here non è una pellicola perfetta, ma averne di storie così. Non è tutto oro quello che luccica, ma se ci concentriamo su quello che è l’aspetto emozionale di questo film, non possiamo che ammirarne i pregi. Braff punta moltissimo sotto questo aspetto, scommettendo quasi tutto sul rapporto che il protagonista ha con il proprio padre. Una figura cinica, ma che al suo interno nasconde un grande cuore, elemento che nella parte finale emergerà completamente. Non poteva non esserci spazio per il lato comico, anche se stiamo parlando di una storia che ha ben altre intenzioni, che vuole raccontare tutt’altro, ma le battute e siparietti funzionano abbastanza bene, anche se alcune di loro risultano inutili e spiazzanti in senso negativo. Il film vuole semplicemente mostrare l’ossessione e la malinconia che circondano il personaggio, determinato sempre di più ravvivare il suo percorso attoriale. Il regista riesce nell’intento allestendo una buona messa in scena e avvalendosi di una fotografia davvero ottima. I difetti, purtroppo, si possono riscontrare in un’eccessiva ripetitività, in un soggetto che non fa nulla per discostarsi dalla banalità degli eventi e in alcuni momenti a suo modo fantascientifici, ma che in fin dei conti risultano essere solamente irritanti. Tuttavia il film riesce ad emozionare ed è forse questa la cosa migliore del film.

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Wish I Was Here è un prodotto imperfetto, semplice, ma che è in grado di raccontare un pezzo di vita in cui ognuno di noi può facilmente identificarsi.