Chistopher McQuarrie si è guadagnato fama e rispetto nel cinema prima di tutto come sceneggiatore, tanto che il suo lavoro gli è valso un Oscar alla Migliore sceneggiatura per I soliti sospetti, mentre più recentemente si è occupato di scrivere lo script per Jack Reacher – La prova decisiva, Wolverine – l’immortale e La mummia, attesissimo remake che uscirà nelle sale italiane il prossimo 8 giugno.
E sarà proprio McQuarrie a dirigere, per la seconda volta, Mission: Impossible 6; oltre ad essere il primo regista ad aver diretto per due volte il film franchise che vede come protagonista la spia Ethan Hunt.
Recentemente, in un’intervista con John August e Craig Mazin, il regista ha parlato di M: I 6, che attualmente lo vede impegnato nelle riprese.
Per ciò che riguarda le location del film, McQuarrie ha rivelato che il sesto capitolo sarà più statico rispetto al precedente:
“I was determined, unlike the last movie, to spend more time in one location”
“Ero determinato, al contrario dell’ultimo film, a passare più tempo in un’unica location”
Insieme a Rob Hardy, il direttore della fotografia, adotterà inoltre una nuova visione, differente rispetto al film precedente, proprio per mantenere la diversità di stile che contraddistingue ciascun film del franchise:
“He (Rob Hardy) said, –Well, I tend to shoot pretty much on a 35 and a 50mm lens. Everything.– Which terrified me, because I tend to start at 75mm. And so 30 and 50 I reserve for very specific things. He shoots everything. He covers scenes in it”
“Lui ha detto – Beh, tendo a girare spesso con obiettivi da 35 e 50mm. Tutto.- Questo mi ha spaventato perché solitamente comincio da un 75mm. Così i 30 e i 50 li riservo per cose molto specifiche. Lui invece gira tutto con questo obiettivo. Ci gira scene intere”
McQuarry ha poi continuato dicendo che in questo capitolo il pubblico vedrà un lato più emotivo del protagonista Ethan Hunt:
“The problem with something like Mission, the action is dictating the narrative. And I was determined to change that on this movie. […] I started with more of an emotional story for this character and more of a character arc within it.”
“Il problema con un film come M:I, è che è l’azione a comandare sulla narrazione. E io ero determinato a cambiare questo aspetto nel film. […] Ho cominciato con un aspetto della storia più emotivo per questo personaggio, e con un lato caratteriale più profondo”.
Credit: Collider