Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar – la recensione in anteprima

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L’attesissimo quinto capitolo della saga sbarca al cinema e ci catapulta al lontano 2003, quando tutto ebbe inizio. Il quarto film della saga, Oltre I Confini del Mare, era uscito nel 2011, e non aveva convinto troppo il pubblico. Ma, se nel quarto capitolo si era largamente notato il passaggio di regia da Gore Verbinski a Rob Marshall e l’assenza di due grandi protagonisti della saga quali Orlando Bloom e Keira Knightley (oltre alla presenza un po’ impacciata di Penelope Cruz nei panni della piratesca Angelica Teach), nel quinto capitolo invece il film sembra rialzarsi e riportare allo splendore la saga dei pirati più famosi al mondo.

Alla regia questa volta troviamo Joachim Ronning insieme a Espen Sandberg (chiamati solitamente Roenberg), già conosciuti per Bandidos e Kon-Tiki. Lo stile è simile a quello che già avevamo conosciuto nel primi tre capitoli della saga. Jack Sparrow è nuovamente al centro dell’attenzione e protagonista, tra atti eroici e scene grottesco-assurde. Non aspettatevi un Jack Sparrow maturo, cambiato, diverso, troverete ancora il buon vecchio Jack, avventuroso ed ubriaco come sempre.

Johnny Depp si riconferma come unico possibile interprete di questo personaggio, che ha plasmato e fatto suo in ogni dettaglio. A tenergli testa questa volta, oltre al Capitan Barbossa (Geoffrey Rush), si ha il Capitano Salazar, interpretato da uno strepitoso Javier Bardem, che dimostra di essere un grande attore versatile ed adattabile ad ogni genere di film.

La storia parte con Henry Turner (Brenton Thwaites), figlio dei già noti Will Turner ed Elizabeth Swann, che promette al padre di liberarlo dalla maledizione che lo lega all’Olandese Volante.

henry

Contemporaneamente vediamo Carina Smith (Kaya Scodelario), da sempre alla ricerca del padre mai conosciuto, che viene considerata una strega per via delle sue notevoli abilità in campo scientifico ed astronomico.

kaya

I due giovani sono così accumunati da un passato e da obiettivi simili. Compare però fin da subito il co-protagonista e nemico del film, il terribile Armando Salazar. Il capitano della Silent Mary è, insieme alla ciurma e alla nave stessa, un fantasma, impossibilitato a scendere a terra; tutto questo per colpa di Jack Sparrow. Salazar da sempre cerca vendetta contro Sparrow e si mette proprio alla caccia di Jack per ucciderlo. L’unica opportunità per Jack di salvarsi è quella di trovare il potentissimo Tridente di Poseidone, capace di annullare tutte le maledizioni, ma per farlo dovrà allearsi con Carina ed Henry.

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Johnny Depp risulta come sempre perfetto nel ruolo di Jack Sparrow, come se fossero fatti l’un per l’altro, non perde un colpo e spazia dall’inizio in cui si hanno scene ridicole, alla fine, dove la storia si fa più seria (non dimenticando mai la sua ironicità).

jack

Henry Turner e Carina Smith sono degni “sostituti” di Will ed Elizabeth, l’uno avventuroso e l’altra ponderata e saggia. E’ piacevole rivedere Geoffrey Rush di nuovo nei panni di Hector Barbossa, sempre indeciso se aiutare il suo vecchio “amico” Jack oppure agire solo per se stesso.

barbosaa

Non vengono lasciate indietro le vecchie amicizie di Jack Sparrow, rivediamo Mastro Gibbs, interpretato da Kevin McNally, Marty (Martin Klebba) e Scrum (Stephen Graham).

Javier Bardem interpreta un capitano arrabbiato e maledetto in cerca di una vendetta feroce. Si dimostra abile nel ruolo, che sembra calzargli a pennello, riuscendo a rappresentare un nemico terrificante e crudele ma che allo stesso tempo lo spettatore non riesce totalmente ad odiare per via del suo passato.

salazar

Cameo simpatico è quello di Paul McCartney, di cui si è molto parlato. Interpreta lo zio di Jack, imprigionato come lui in cella.

pirati dei caraibi paul mccartney banner

Sempre all’altezza risultano le scenografie colossali e le location mozzafiato. Prima di riconquistare la sua Perla Nera Jack dovrà navigare con “Il gabbiano morente”, una nave che lui e la sua piccola ciurma si sono costruiti.

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Se si deve trovare una pecca nel film è la fin troppo esagerata presenza della magia, che a volte prevale sulla componente piratesca e marinaia del film. Risultano infatti minori (in  numero proprio) le scene in mare. Questa però è da sempre stata una caratteristica della saga, dove pirati e combattimenti in mare si fondono con maledizioni e magie.

magia

La peculiarità di questo capitolo è che si torna alle origini dei personaggi, che vengono analizzati nel loro intimo, tramite le loro radici e i loro eredi. Anche Salazar, che è l’unico “nuovo”, in fondo si scopre essere legato al passato di Jack e ciò lo rende un personaggio più vicino allo spettatore. Positivo anche il fatto che la trama scorre veloce ed è facile da seguire, e si alterna a scene divertenti ed esilaranti.

Orlando Bloom apre e chiude il film, e anche Keira Knightley ha davvero una parte risicata; essi termineranno semplicemente il ciclo che loro figlio Henry aveva aperto cercando il Tridente di Poseidone. Se siete quindi dei nostalgici che si aspettano di rivedere ancora Will ed Elizabeth come co-protagonisti di Johnny Depp, rimarrete delusi, poiché ahimè svolgono minima parte nella trama complessiva. D’altro canto il film riporta veramente in auge la grande saga, grazie soprattutto alla squadra che si è composta per la realizzazione. Dalle retroscene, dalle scenografie agli effetti digitali, sembra essersi creato un team davvero forte capace di realizzare una grande opera. Non da meno sono gli attori,che vestono alla perfezione i panni dei loro personaggi e li fanno propri (a differenza di come era stato per il quarto capitolo). Dimenticatevi insomma del quarto impacciato capitolo della saga, perché questo è un degno seguito della trilogia di Verbinski.

Potete godervi il trailer direttamente dal canale Youtube della Disney qui sotto