Ieri, mercoledì 17 maggio è ufficialmente iniziata la 70esima edizione del prestigioso festival di Cannes, che si protrarrà fino al 28 di questo mese.
Molti i film in concorso, e molti che si sono portati dietro tante aspettative, con una giuria che comprende, tra gli altri, nomi del calibro di Pedro Almodovar (qui in veste di presidente di giuria), Will Smith, Jessica Chastain, Park Chan-Wook e il nostro amatissimo Paolo Sorrentino. Ma, oltre alla grandiosità dell’evento, l’attenzione che adesso è riservata a Cannes riguarda un dibattito che si sta ormai protaendo da giorni: l’esclusione al concorso, a partire dal 2018, di film Netflix che non sono passati attraverso le sale cinematografiche (e se volete maggiori dettagli date un’occhiata qui). Dopo i vari botta e risposta fra le due parti coinvolte, ecco che arrivano dei commenti sulla questione direttamente dal banco della giuria di Cannes. Almodovar si espone infatti sulla questione, dando man forte alla distribuzione nelle sale:
“Per me sarebbe un paradosso che vincesse la Palma d’oro un film non destinato alla sala. Le piattaforme digitali hanno in sé un principio giusto e positivo, ma questo non dovrebbe sostituire la forma esistente della sala cinematografica. Così come non dovrebbe alterare le abitudini degli spettatori. Per me la soluzione è semplice: le nuove piattaforme devono accettare le regole attuali del gioco. Ed è l’unica strada per sopravvivere. Questo non vuol dire che non rispetto il lavoro e le novità che questa tecnologia porta con sé. Le rispetto interamente, ma finché vivrò combatterò per una cosa che secondo me le nuove generazioni non conoscono…quella capacità di ipnosi che solo i film visti in sala hanno.”
Ma, con le affermazioni di Almodovar, arriva anche l’intervento di un altro giurato, che parteggia però con la causa di Netflix: Will Smith.