5) Alice nelle città di Wim Wenders (1973)
Primo capitolo della cosiddetta “trilogia della strada” del grande Wim Wenders. Un giornalista tedesco si ritrova in una camera d’albergo con la figlioletta della donna con cui ha passato la notte. La madre se ne è probabilmente voluta sbarazzare e la ricerca della casa della nonna non sarà semplice, affidata ai confusi ed annebbiati ricordi della piccola. Un road movie esistenziale, interiore, alla ricerca di una meta che continuamente sembra sfumare mentre le nostre attenzioni si focalizzano sulla bellezza dei paesaggi nello splendido e contrastato bianco e nero di Robby Muller, sull’evoluzione emotiva dell’uomo, inizialmente vittima di una vera e propria crisi identitaria, e sulla semplice spontaneità della bambina. Libero, lirico e tenero, richiede allo spettatore la forza di slegarsi, per un paio d’ore, dalla tirannica struttura causale e prosaica di una trama, per lasciarsi prendere dalla poesia.