Mani in alto o sparo! – 11 film sulle rapine

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5) I Senza Nome di Jean-Pierre Melville (1970)

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I senza nome (Le cercle rouge nel titolo originale) racconta le storie di due uomini che si intrecciano tra loro. Il primo è Vogel (GianMaria Volontè), detenuto che sta per essere trasferito. Durante un viaggio in treno riesce a scappare, correndo con tutto il fiato che ha in gola per i campi. Il secondo è Corey (Alain Delon), che sta scontando una pena di cinque anni nel carcere di Marsiglia. L’uomo riceve un’ottima notizia: verrà rilasciato per buona condotta. I destini di Vogel e Corey si incontrano quando il fuggitivo va a nascondersi nel bagagliaio di Corey, per scampare alla cattura. Insieme ad un terzo membro, Jansen (Yves Montand), i due individui organizzeranno una rapina in una gioielleria. La regia di Melville è sensazionale, movimenti di macchina sicuri e dinamici. L’assenza di musica nelle scene più rischiose lega lo spettatore ad un filo sottile. Impossibile non citare le interpretazioni di due attori così brillanti come Volontè e Delon, eccezionali. La pellicola non ha un ritmo particolarmente frenetico, dimostrando che la costruzione di un film d’azione non dipende dalla velocità della narrazione. Stra-consigliato.

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‘Buddha prese un pezzo di gesso rosso, tracciò un cerchio e disse: Se è scritto che due uomini, anche se non si conoscono, debbono un giorno incontrarsi, può accadere loro qualsiasi cosa e possono seguire strade diverse, ma al giorno stabilito, ineluttabilmente, essi si ritroveranno in questo ‘Cerchio Rosso’.’