The Circle – Recensione

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Viviamo in un’era in cui la condivisione è diventato uno degli aspetti fondamentali della nostra vita. James Ponsoldt, regista di The End Of Tour e The Spectacular Now, dirige una storia, tratta dal romanzo di Dave Eggers, ”Il Cerchio”, che tratta proprio questo aspetto, adattandola in una chiave misteriosa e claustrofobica. Facendo leva su nomi importanti, come Tom Hanks ed Emma Watson, il regista mette di fronte allo spettatore una domanda davvero particolare: Metteresti la tua vita online per il lavoro dei tuoi sogni?

La trama narra le vicende di Mae, una ragazza determinata, che viene assunta per lavorare a The Circle, la prima azienda di tecnologia e social media del mondo. Man mano che fa carriera, Mae viene incoraggiata dal fondatore della società, Eamon Bailey, a rinunciare totalmente alla propria privacy e a vivere la sua vita, in un regime di trasparenza assoluta. Ma nessuno è veramente al sicuro quando tutti hanno la possibilità di guardare.

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La pellicola ricalca in parte le atmosfere e gli argomenti presenti nei romanzi di Philip Dick, che negli anni novanta, erano già stati affrontati in capolavori come The Truman Show di Peter Weir. La condivisione, la curiosità che diventa spettacolo e si trasforma in pura ossessione. Dunque un soggetto interessante, quanto mai attuale. Un soggetto da approfondire il più possibile, ma che purtroppo, manca di una vera e propria profondità. Le differenze con il romanzo sono molteplici, gli argomenti da poter usare anche, ma la pellicola sembra voler dire tante cose in centodieci minuti, senza chiudere neanche un argomento. Il finale lascia con l’amaro in bocca, sia per le domande che lascia, sia per la caratterizzazione dei personaggi, alcuni di loro abbandonati a se stessi. Un film che che gode di un’ottima prima parte, che lavora bene sul fattore ”condivisione”, ma che risulta inutile se confrontata con la seconda, frettolosa e irritante.

Il cast, nonostante tutto, cerca di rendere credibile le varie vicissitudini, grazie anche a un Tom Hanks che facilità le cose, ma è la nostra protagonista a mancare sotto questo aspetto. Emma Watson non sembra mai trovarsi a proprio agio con il personaggio, così come quello interpretato da John Boyega, altro punto a sfavore del film. La colonna sonora prova ad alzare il valore della pellicola, ma si perde nella mediocrità generale, risultando a fine visione, facilmente dimenticabile. Una storia dal potenziale enorme, che avrebbe potuto ambire a qualcosa di più, ma che alla fine regala solo un finale confusionario e vittima del proprio tempo.

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