L’arte degli “opening titles” in 10 iconici esempi

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Star Wars (1977), di George Lucas
[Guerre Stellari]

Non poteva mancare in questa lista una parafrasi dei titoli di testa come quella che generazioni di spettatori hanno amato in Star Wars. Messi da parte i nomi del cast, dei produttori, del regista dei costumisti, di chiunque abbia partecipato alla realizzazione del film, nella sequenza d’apertura di Star Wars c’è spazio soltanto per l’iconica scritta gialla, che fluttua allontanandosi all’infinito, nell’immensità di quella che è la Space Opera più famosa di sempre, cullata maestosamente dalla OST di John Williams. Niente di nuovo anche in questo caso a dir la verità: George Lucas ha dichiarato più volte di essersi ispirato alla serie di film di Flash Gordon, che il giovane George adorava da piccolo, la cui introduzione era riservata, come in Star Wars, al “crawl” o “roll-up”, il nome in gergo della scritta fluttuante più famosa al mondo. Effettivamente si tratta proprio di un ritorno alle origini per l’arte degli opening titles, affidati a delle semplici scritte su uno sfondo immobile, tuttavia l’effetto che Lucas voleva per la sua introduzione non era così semplice come quello degli anni ’30 e il regista ed i suoi collaboratori dovettero ingegnarsi per ottenere il risultato finale. Furono usati dei modelli fisici stesi sul pavimento grandi circa 1x3mt e l’effetto dello scorrimento era dato dalla telecamera che si muoveva uniformemente (e questa era la parte più difficile) e longitudinalmente ai modelli. Per Lucas non fu  semplice neanche scegliere il testo della scritta e dopo una proiezione privata per pochi intimi amici accettò l’aiuto di Brian de Palma, che dopo aver letto una bozza scritta da Lucas, si mise le mani nei capelli ed esclamò “George sei fuori di testa, lascia che me ne occupi io”, così De Palma aiutò il padre di Star Wars per la stesura del crawl originale, che potete gustarvi (ancora una volta) qui sotto.

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