L’arte degli “opening titles” in 10 iconici esempi

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Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb (1964) di Stanley Kubrick 
[Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba]

Come per Saul Bass (che lavorò con Kubrick a Spartacus) e come per Maurice Binder, anche per Kubrick andrebbe dedicata una lista a parte. Citare i titoli di testa di questo film, mi obbliga a mettere da parte i meravigliosi titoli di Shining e di Lolita.
Dopo aver lavorato al trailer del film, il pubblicista Pablo Ferro, fu scelto da Kubrick per occuparsi anche dei titoli di testa. Per Ferro si trattava di un vero e proprio esordio nell’arte degli opening titles, ma non tradì le aspettative di Kubrick, che di certo non era facile da soddisfare. Nella sequenza dei titoli di testa, inizialmente una voce mette in guardia il pubblico riguardo alla minaccia da parte di una temibile arma di distruzione sovietica che incombe, la camera galleggia sopra un campo di nuvole e la voce del narratore è interrotta solo dai fischi del vento, successivamente entrano in scena gli aerei, con una prima inquadratura dai rimandi indubbiamente fallici. Suggestione che prosegue per tutta la durata della sequenza in una sorta di copulazione meccanica. Su questa immagine Ferro scelse di riportare i titoli con una scritta a mano, con lettere lunge e sottili, dalla tipografia pulita. L’idea di utilizzare queste lettere fu dettata dalla necessità di  non togliere importanza alle immagini retrostanti. Kubrick e Ferro desideravano che la danza erotico-meccanica del B-52 in rifornimento e i titoli fossero ugualmente visibili ed importanti. La musica scelta  fu “Try a Little Tenderness” del compositore Laurie Johnson e da un contribuito essenziale nella creazione del giusto stato d’animo necessario alla visione del film.

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