Guardiani Della Galassia Vol.2 – Recensione in anteprima

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Quando il primo capitolo uscì nelle sale, nessuno avrebbe mai immaginato di trovarsi davanti a una saga del genere. Divertente, fresca, con una colonna sonora capace di far provare nostalgia allo spettatore più scettico. Una scommessa, che la Marvel e il suo regista James Gunn, centrarono in pieno, trasformando la pellicola, in un vero e proprio fenomeno di massa. Il secondo capitolo, che uscirà nelle sale italiane il 25 aprile, si addentra, ancora una volta, nella vita del nostro protagonista, ovvero Peter Quill, affrontando il tema della paternità, senza risultare mai troppo pesante.

Ad affiancarlo, in questa nuova avventura, abbiamo il solito gruppo di personaggi, dove spicca su tutti Baby Groot. In attesa di crescere, la creatura regala momenti davvero divertenti, misti ad alcune sequenze di pura tenerezza. Drax, interpretato sempre da Dave Baptista, riesce a fare centro ad ogni battuta, dimostrandosi uno dei personaggi più divertenti. Un film che rafforza il gruppo, ma che anche si ingrandisce, nel momento in cui entra nello schermo il personaggio di Mantis, elemento che nel corso della pellicola, si rivelerà molto importante.

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La prima cosa che salta all’occhio, del secondo capitolo, è la totale libertà di James Gunn. Non solo dietro la macchina della presa, dove si nota un grandissimo uso di colore forti, dal giallo al blu, ma anche nella sceneggiatura. Le battute sono più taglienti, più sbroccate, alcune di loro non adatte a un pubblico minorile, ma che si uniscono, ad alcune trovate narrative davvero geniali. Il rapporto padre e figlio (qui il padre è interpretato dal grandissimo Kurt Russell), è caratterizzato bene, Chris Pratt gestisce bene le emozioni del personaggio, riuscendo nell’intento di entrare in sintonia con lo spettatore, divertendo ed emozionando. La sua figura sarà anche un pretesto per mostrare l’evoluzione dell’essere umano, il suo cambiamento, facendosi aiutare da diverse metafore, come quella della tecnologia.

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Se in ”Guardiani Della Galassia” la colonna sonora diventava il fulcro principale dell’intera pellicola, qui, ci dispiace dirlo, passa in secondo piano. Le scelte musicali risultano azzeccate, in ogni scena, si passa da Mr. Blue Sky, dei Light Orchestra a pezzi come My Sweet Lord, di George Harrison. Pezzi che, purtroppo, non raggiungono lo splendore presente nel primo capitolo, diventato poi oggetto di culto, con vinili e audiocassette. Tuttavia non rimarrete delusi. 

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Sicuramente non stiamo parlando di una storia esente da difetti, la sceneggiatura gioca troppo con il concetto di paternità, tanto da far scorgere, ad un occhio allenato, un possibile colpo di scena, che nonostante la sua rivelazione, risulta comunque interessante e avvincente. Ci troviamo davanti a un capitolo divertente, un concentrato d’ironia e sentimenti, una piacevole sorpresa, ma anche un’ulteriore conferma, in un genere, che ormai, tende ad essere ripetitivo.