5. La grande bellezza di Paolo Sorrentino
Orgoglio italiano agli Oscar 2014, vincitore della statuetta per il miglior film straniero. La pellicola racconta le avventure e le miserie di Jep Gambardella, giornalista e critico d’arte, autore di un unico romanzo scritto in giovane età, che rappresenta il capopopolo di una sfilza di personaggi decadenti, sull’orlo della disperazione, che altro non fanno che dedicarsi a vacui eventi mondani e a discutere su quello che poteva essere e non è mai stato. Un film dalle dinamiche anti-narrative, frastagliato e quasi onirico, in cui la vera bellezza è la capitale, Roma, e dentro la quale l’attore di Afragola si muove sfuggente, lento, esprimendo tutta la sua carica teatrale anche nel “non dire”, facendo da perfetto contraltare al fascino della città. Se quest’opera è conosciuta in tutto il mondo, il merito è anche suo.
N.B. Qualcuno penserà che io abbia abusato con Sorrentino, ma credo fermamente che non si possa fare a meno di elencare questi film data la qualità espressa negli stessi da Servillo.