2. Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino
Uno di quei film che più di tutti danno il senso della capacità di Servillo di trasformarsi in un essere umano chiuso e introverso, a sprazzi antipatico: in questo film è Titta Di Girolamo, un uomo che passa le sue giornate in un albergo in Svizzera, mantenendo al minimo storico le relazioni sociali e umane, apparentemente non facendo nulla. In realtà custodisce un segreto che lo porta a isolarsi da tutto e tutti: è incaricato di “lavare” i soldi della mafia che sistematicamente gli vengono consegnati in una valigetta da una donna con gli occhiali da sole. La monotonia della sua vita viene però scombussolata da Sofia, la giovane barista dell’albergo, che tenta in tutti i modi di stabilire un contatto con lui. Film acclamato all’estero in cui Servillo fornisce un’altra prova brillante.