Non molti sanno che Memento è frutto di un adattamento a cura dei fratelli Nolan della sceneggiatura per un corto, scritta precedentemente da Jonathan Nolan. Memento è un neo-noir che, usando idiomi attuali verrebbe definito (Mindblowing, mindfuck). (Qui una lista dei migliori 5 film mindfuck poco conosciuti). Come i fratelli Nolan ci hanno abituato nel corso dell’ultimo ventennio, i loro film (Specialmente questo, data la tecnica della cronologia inversa) istigano lo spettatore a pensare e a cercare di ricostruire la struttura narrativa del film. Lo spettatore attraversa i ricordi, il dolore e infine l’auto-inganno della natura umana attraverso ciò che percepisce il protagonista.
7) Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Michel Gondry (2004)
Altra grande opera dello sceneggiatore Charlie Kaufman (Synecdoche New York, Anomalisa). Il film è una sorta di commedia romantica, dove i protagonisti dopo una lite cercheranno di cancellarsi la memoria l’un l’altro attraverso una particolare procedura. Un film personale, profondo, che non ha paura di mostrare la fragilità delle connessioni tra le persone, esplorandone i ricordi, attraverso gli alti e bassi.
8) Stalker, Andreij Tarkovskij (1979)
Un’ opera massima di cui non è facile parlare. 3 individui cercano di raggiungere “La Zona” (Chiamata così per via della caduta di un meteorite anni prima ndr.), dove si dice li attenda una stanza in grado di realizzare ogni loro desiderio. Saranno accompagnati da un quarto uomo, lo Stalker, in parte guida turistica e in parte spirituale. Durante il loro viaggio -simbolico- ricorranno temi quali il fato, la speranza e la predestinazione. Contraddistinto anche fotograficamente; nella terra madre dei protagonisti viene adottato l’effetto seppia, nella Zona invece il film è a colori.
Dopo i 6 anni passati da “Il Nuovo Mondo“, Malick torna sul grande schermo con The Tree of Life. Un film esistenzialista e metafisico, che paragona il lutto di una famiglia e i dissapori tra padre e i figlio alla vastità dell’universo. Il paragone tra micro e macrocosmo esalta quanto infinitesima sia la vita se confrontata con qualcosa di più grande. E il valore della vita? È anch’esso infinitesimo? Malick indaga sulla natura dell’esistenza, fino a raggiungere uno stato onirico, etereo.
10) The Truman Show, Peter Weir (1998)
Il “Truman Show” è un termine usato ormai su larga scala, un po’come fu per il “Grande Fratello” dopo l’uscita del 1984 di Orwell. Sotto la luce dei riflettori, come opera di Dio -e sotto gli occhi di quest’ultimo- sul piccolo schermo Truman, ignaro di star vivendo una vita pianificata a tavolino, falsa. La sua alienazione dal mondo reale (ammettendo che la realtà sia come la conosciamo) è anche qui ricollegabile al Mito della Caverna di Platone, rendendolo automaticamente un must nei film più filosofici.
Dovrebbe Dio comportarsi in modo immorale o dovrebbe essere vincolato da morale e etica?
Questa è una delle domande che indirettamente pone il film allo spettatore, inducendolo anche a porsi la domanda dobbiamo per forza eseguire i suoi comandamenti o possiamo esercitare il libero arbitrio? Sarebbe sbagliato farlo?