Mediterranea – 5 grandi film di Giuseppe Tornatore

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Torna Mediterranea, l’appuntamento settimanale della Scimmia con gli artisti del cinema provenienti dal Sud Europa, nati nei luoghi bagnati dal mediterraneo. Dopo essere stati molto a sud con Javier Bardem, oggi ci spostiamo di poco rispetto a Las Palmas de Gran Canaria, casa natia dell’attore spagnolo, e andiamo sulle coste settentrionali della Sicilia, a Bagheria, luogo di nascita di uno dei più grandi e affermati registi italiani in circolazione: Giuseppe Tornatore.

Giuseppe Tornatore è nato con la pelle intrisa della polvere di cui sono fatti i film; infatti, sin dall’adolescenza, la sua vita è stata contraddistinta da una forte passione per le arti cinematografiche e il teatro: in quel periodo porta in scena le opere di Pirandello e De Filippo. Inizia il suo percorso partendo dai documentari, per poi passare alla settima arte nel 1986, quando esordisce con Il camorrista. I suoi film rientrano sicuramente nel cinema d’autore e gli hanno conferito fama e riconoscimenti a livello internazionale, ma anche in Italia con i 4 David di Donatello.

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Ecco una lista di 5 sue grandi pellicole che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei cinefili e sono tutti accomunati da un unico, grande filo conduttore: Ennio Morricone e la sua musica.

 

Nuovo Cinema Paradiso

1. Nuovo Cinema Paradiso

Partiamo dal capolavoro assoluto del regista. Seconda opera, dopo un ottimo esordio, che ne forgia definitivamente il talento e lo stile. Grazie anche alla magica colonna sonora di Ennio Morricone, Tornatore crea un film che racchiude una passione, raccontando la settima arte con sfumature che ne esaltano l’essenza e il suo essere popolare, e sfornando una pellicola che diventa l’apoteosi del metacinema; un film che racconta il cinema e in cui il cinema è protagonista della trama, affiancandosi all’amicizia tra il piccolo Salvatore, appassionato del cinematografo, e Alfredo (interpretato da uno splendido Philippe Noiret), il proiezionista del “Cinema Paradiso”, la sala cinematografica dell’immaginario paesino siciliano dove si svolge la storia, Giancaldo. La vita del giovane protagonista si intreccia con quelle degli altri personaggi del paese, che si incontrano e ruotano intorno alle proiezioni filmiche che ripropongono pellicole e locandine dell’epoca in cui il film è ambientato, ovvero il secondo dopoguerra. Nonostante un iniziale flop di affluenze nelle sale nel 1988, il film diventa una pellicola d’autore che fa incetta di premi in tutti il mondo: miglior film straniero agli Oscar e ai BAFTA del 1990, vari premi individuali e il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes. Chi ama il cinema è tenuto a vederlo.

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