+1. The hateful eight di Quentin Tarantino (2015)
Un posto a parte lo merita quello che, c’è da scommetterci, diventerà un nuovo classico. L’ultima fatica di Tarantino è, tra l’altro, un grande omaggio proprio a La cosa, i cui riferimenti non si fermano alla sola presenza di Russell: si pensi alla colonna sonora di Morricone (autore delle musiche del film dell’82), all’ambientazione nella neve e alla struttura narrativa (soprattutto sul finale). Un film dal fascino magnetico, sorretto da una cura maniacale nello scavo psicologico di ognuno degli otto personaggi principali e dal gran gusto per i dialoghi a botta e risposta. Un giallo ad ambientazione western dal ritmo compassato, claustrofobico nella preponderanza di ambientazioni in interni (la diligenza prima, la locanda poi) e di lancinante bellezza nelle poche concessioni all’ampio respiro (memorabili le inquadrature dell’incipit). Il personaggio di Russell è ancora una volta indimenticabile: John Ruth, detto “il boia” per via della sua inamovibile tendenza a portare vivi e vegeti, almeno fino al patibolo, i criminali che cattura. La prigioniera in questione però, Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh nominata all’oscar per questo ruolo), si rivelerà un osso più duro del previsto da tenere a bada…