- Grindhouse – A prova di morte di Quentin Tarantino (2007)
La pellicola più bistrattata e sottostimata dell’intera filmografia tarantiniana è in realtà, indubbiamente, un ottimo film di inseguimento in auto come non se ne facevano da tempo. In più può vantare una natura deliziosamente allusiva, soprattutto da un punto di vista meta-cinematografico (si parla di stunt man, di film, tra tutti il cult Punto zero di R. C. Sarafian, c’è la comparsata di Tarantino stesso e ci sono i voluti effetti vintage da pellicola rovinata o graffiata) e sessuale (da antologia la sensuale lap dance di “Butterfly “ Arlene alias Vanessa Ferlito, esasperate le inquadrature feticistiche ai piedi delle protagoniste e coerente la ripresa di un mondo in cui le donne possono avere la loro vendetta sull’uomo, a pochi anni da Kill Bill). Il personaggio di Russell è l’indimenticabile Stuntman Mike, misogino serial killer munito di una Dodge Challenger del ’70, a prova di morte per l’autista, ma trappola mortale per chi vi si siede accanto. Stavolta però farà arrabbiare le ragazze sbagliate…