I piccoli uomini di Alexander Payne

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Miles, Sideways (Paul Giamatti, 2004)
In about Schmidt abbiamo visto la mastodontica personalità di Nicholson strizzarsi nei panni di un assicuratore in pensione, qui siamo invece di fronte al classico match made in heaven. Paul Giamatti è un immenso piccolo uomo, mandato sulla terra appositamente per reggere sulle sue strette spalle il peso di tutti i piccoli uomini di cui il cinema ha bisogno.
Miles incarna in tutto e per tutto il clichè del letterato snob. Grande talento azzerato dall’apatia, insegna letteratura in una scuola media finchè il suo romanzo dalla forte connotazione autobiografica non verrà pubblicato. Da due anni ha divorziato dalla moglie ma si comporta come se la separazione fosse appena avvenuta.  Ma soprattutto Miles ama il vino, con una particolare predilezione per l’uva Pinot. Il Pinot ha la buccia sottile e, a differenza del Cabernet che puó crescere ovunque e prosperare in qualsiasi situazione, cresce solo in zone baciate da un clima particolare e solo grazie a cure attentissime il suo immenso potenziale puó raggiungere il bicchiere. Fragile ma dall’immenso potenziale, come Miles. Ed è proprio il vino il tema della settimana di addio al celibato organizzata per Jack (Thomas Haden Church), l’amico di una vita. Jack è un attore di basso rango che, come in molte amicizie, è la perfetta nemesi di Miles. Zero teoria, tutto pratica e istinto a creare il mix perfetto di situazioni.

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Il viaggio tra i vitigni della California vede Miles annaspare tra le proprie passioni e debolezze che cercano di soffocarlo, perchè la sua piccolezza sta proprio nell’incapacità di gestire il proprio mondo e soprattutto i propri piaceri. L’amico lo spinge verso avventure amorose e a coprire le proprie scappatelle, la bottiglia lo supplica di versarsi un altro bicchiere. Tutte cose verso cui Miles mostra disagio ma a cui non reagisce fino a quando, ad un centimetro dal baratro, trova la serenità e quella vena di energia vitale che gli permette di scendere a patti con se stesso, sorseggiando uno Château Cheval Blanc del ’61 in un bicchiere di carta da fast food accompagnato da onion rings.

PAYNE SIDE III
Film acclamato da critica (Oscar per la miglior sceneggiatura adattata) e pubblico (vendite di Pinot schizzate grazie ai monologhi di Giamatti) in cui le dolci colline della Napa Valley ospitano un susseguirsi di intensi dialoghi interrotti solo da un paio di improvvisi flash come la fuga di Miles e Jack da un marito nudo, cornuto e incazzato.

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