5 motivi per vedere Samurai Jack (e seguire l’ultima stagione)

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3. Approccio Cinematografico

Samurai Jack è un cartone animato più cinematografico di quanto si pensi. Gli stessi autori hanno confermato di essersi ispirati, nella creazione di molti episodi e nel giocare con la luce e con il bianco e nero, a registi come Fritz Lang e Akira Kurosawa, passando poi per film come Quarto Potere e pietre miliari dell’animazione come Akira. Genndy Tartakovsky decise inoltre di inserire nel cartone una gran varietà di split screen, tecnica usata soprattutto nel cinema degli anni ’70, come linguaggio visivo in grado di enfatizzare l’importanza di un aspetto o un determinato attimo. Un’altra tecnica interessante è il passaggio, inusuale, da un’immagine a 4:3 ad una a 16:9 a dipendenza della scena. Se la maggior parte delle puntate sono mostrate nel classico formato 4:3 a volte, per catturare l’azione nella sua completezza o dare un aspetto più panoramico alla scena, alcuni momenti vengono presentati in widescreen. Delle scelte tanto insolite quanto apprezzabili per un cartone animato che, unite ad una nitidezza e ad un’ottima cura dei dettagli, riescono a donargli un tocco molto cinematografico. Oltre al video soprastante, nella galleria di seguito trovate alcuni fermo immagine dello show molto significativi per questo aspetto.

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