La Legge Della Notte – Recensione in anteprima

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Quando si parla di Ben Affleck è impossibile non sottolineare la sua bravura dietro la macchina da presa. Sono in molti a preferirlo alla regia e l’Oscar vinto con Argo è un ulteriore prova del suo incredibile talento. Con questo film, ovvero la seconda trasposizione tratta da un romanzo di Dennis Lehane dopo Gone Baby Gone, l’attore si avvale di un cast davvero notevole: Elle Fanning, Zoe Saldana, Scott Eastwood, Brendan Glesson, nomi importanti all’interno di un noir, ambientato durante il proibizionismo, fatto di gangster e vendetti da compiere ad ogni costo.

La storia narra le vicende di Joe Coughlin, un personaggio determinato, ambizioso, che decide, senza pensarci due volte, di voler diventare un fuorilegge. Figlio del commissario della polizia di Boston, l’uomo avrà modo di stringere relazioni con i criminali più pericolosi, conoscere le regole del settore e metterle in pratica, infrangendo però la più importante: Mai mettersi contro il boss. Avrà così inizio un percorso vendicativo, fatto di amore, tradimenti e pallottole.

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Una trama vista e rivista, al quale Ben Affleck non aggiunge nulla di nuovo. Ci troviamo davanti a un film classico, un noir notevole sotto l’aspetto registico, ma che risulta scontato e scarno a livello di contenuti, complice anche un ritmo lento e altalenante, che non aiuta minimamente lo spettatore. Una pellicola che si può apprezzare per le interpretazioni, alcune di loro non proprio convincenti, vedi per esempio il personaggio di Maso Pescatore, interpretato da Remo Girone, non abbastanza temibile e mai in sintonia con il protagonista, ma tra i quali spicca sicuramente quella di Elle Fanning, abile nel farsi spazio in un contesto malfamato, che non le appartiene, circondato da violenze e atrocità, ma dove si può ancora sognare. La speranza di diventare un attrice è la sola cosa che la tiene a galla. Una prova attoriale degna di essere menzionata, che avrebbe meritato un finale migliore, confermando, ancora una volta, il talento di questa straordinaria attrice.

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Un film che vive grazie anche a un montaggio eccezionale, forse l’elemento migliore dell’intera produzione, che durante le scene d’azione, in particolare quella finale, non sbaglia un colpo. Scene ben realizzate, ma che purtroppo vengono accompagnate da una colonna sonora anonima e facilmente dimenticabile. In fin dei conti, ”La legge della notte” si può considerare un incidente di percorso, una storia classica, che risulta vittima delle proprie ambizioni, lasciando lo spettatore annoiato e con l’amaro in bocca. Un vero peccato.

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