Il confronto tra uomo e natura è stato affrontato moltissime volte nel cinema e talvolta utilizzato come solo oggetto di contemplazione paesaggistica. In alcune pellicole ci viene mostrato quanto la natura possa essere opprimente e ostile verso l’uomo che la affronta inconsciamente, mentre in altre viene mossa una forte critica alla moderna civiltà occidentale, che sfrutta l’ambiente che ci circonda nel nome del progresso e che inconsapevolmente avvia un processo di autodistruzione. In questo articolo vi elencherò 5 film in cui i protagonisti esposti alla natura che li circonda sembrano perdersi venendo totalmente risucchiati da essa, a volte sfidandola e spingendosi oltre il limite in un inevitabile viaggio senza ritorno, mentre altre per comprenderla più in profondità pur non avendo nessuna reale possibilità di comunicazione con essa.
L’eterno conflitto tra uomo e natura attraverso la cinepresa
Opera di debutto del regista Peter Weir tratta da un romanzo di Joan Lindsay.
Il film narra la drammatica vicenda di un gruppo di ragazze dell’aristocratico e vittoriano collegio Appleyard, a una cinquantina di chilometri da Melbourne in Australia, che compiono un picnic ai piedi del gruppo roccioso dell’Hanging Rock. Nel pomeriggio quattro di loro (Miranda, Marion, Irma, Edith) si allontanano dal gruppo per esaminare più da vicino le rocce. Quando è ormai l’ora del tramonto, Edith è l’unica a tornare indietro in evidente stato di shock, priva di memoria dell’accaduto. Nello stesso istante il gruppo si accorge della scomparsa dell’insegnante di matematica.
Il tema centrale è la lotta tra Cultura e Natura che in questo film non è solo espediente narrativo per un confronto con l’uomo, ma è anche protagonista stessa del film grazie alle sue impenetrabili e misteriose montagne, ai suoi paesaggi mozzafiato e alla sua brutalità. Hanging Rock è infatti una “piramide” di rocce magnetica ed enigmatica che cattura l’occhio dello spettatore, grazie alla favolosa fotografia, agli immensi campi lunghi e alla trascinante colonna sonora. Tanto seducente quanto annientatrice, la montagna, sembra attirare magneticamente le ragazze richiamandole verso una natura ignota e tentatrice che le condurrà metaforicamente in una dimensione contrapposta ai rigidi schemi del collegio vittoriano di Appleyard e alle regole di una società perbenista e malvagia.