Tra i film più interessanti del 2016 c’è sicuramente Captain Fantastic, pellicola diretta da Matt Ross con protagonista Viggo Mortensen.
La famiglia Cash abita nelle foreste dell’Oregon, lontana dalla tecnologia e dalla moderna società consumistica americana. Quando saranno costretti a compiere un viaggio nel New Mexico, si scontreranno con i pericoli dai quali il padre ha cercato di proteggerli creando per loro un modo alternativo di vivere.
Il film ha ricevuto un notevole successo grazie alle performance attoriali dei piccoli protagonisti, ma soprattutto per l’interpretazione di Viggo Mortensen, che gli è valsa la candidatura all’Oscar
Oltre agli attori, il lungometraggio stupisce specialmente per il contesto naturale in cui è stato girato, tra le foreste di Washington e il Nuovo Messico. La natura gioca un ruolo principe all’interno della trama: è casa dei protagonisti, che preferiscono dormire sotto una coperta di stelle, che si muovono con agilità sugli alberi e che ricevono armi per cacciare come regali di compleanno.
La scena più emblematica che sottolinea il rapporto uomo-natura è sicuramente la prima: il maggiore dei figli, Bodevan, uccide un cervo a mani nude. Questo rituale affonda le radici in alcune tribù come quelle degli aborigeni o degli australiani: il ragazzo esce dalla pubertà ed è considerato maturo non con l’attività riproduttiva, ma con quella della caccia. Uccidere un animale di grandi dimensioni a mani nude è un rito di iniziazione all’età adulta.
Scene simboliche che evidenziano il rapporto con la natura sono molte: quando a Ben viene comunicata la notizia della morte della moglie, l’inquadratura indugia su una cascata: l’uomo si trova schiacciato dal getto d’acqua, ne sente il peso sulle spalle, così come sente la responsabilità di prendersi cura dei figli da solo da quel momento in poi.
Così come quando i ragazzi celebrano il funerale della madre, il magnifico panorama che ne fa da sfondo comunica con la scena: tutti gli elementi naturali sono uniti a concludere il cerchio della vita: acqua, terra, fuoco ed aria.
Non a caso nella pellicola è presente anche la scena di nudo frontale del protagonista (che ha reso il film VM14): la pratica naturista, che affonda le sue radici negli anni ’20 , è uno stile di vita che consiste nel vivere a contatto con la natura, praticando un’alimentazione e uno stile di vita naturali, proclamando la necessità del ritorno a un tipo di vita elementare primitiva. Fu ripreso dagli hippy negli anni ’60 e ’70.