Harry Zimm, Get Shorty (Barry Sonenfeld, 1995) Schiacciato da hollywood e dalla vita, Harry Zimm è un produttore di film horror di bassa lega che, nonostante i debiti e i fallimenti professionali, per nessun motivo vuole abbandonare l’industria. E perchè mai dovrebbe farlo, d’altra parte come si domanda il gangster delle limo Bo Catlett (Delroy Lindo) “Che senso ha vivere a Los Angeles se non lavori nel cinema?”. Nel cassetto Harry ha la sceneggiatura della svolta, il suo “Miss Daisy”, e l’attore del momento, Martin Weir (Danny De Vito), ha sentito dello script tramite l’analista del suo personal trainer e pare essere molto interessato. L’unica cosa di cui ora ha bisogno Harry è un finanziatore che cacci la grana. Peccato che il buon Harry abbia lasciato gli attributi nella scorsa decade e non riuscirebbe neanche a farsi prestare la bicicletta da una bambina dell’asilo. Per fotuna Chili Palmer (John Travolta) è appena atterrato in città. In un ruolo per lui atipico, Hackman è geniale e ovviamente economico nell’interpretazione. Il personaggio non ha alcuna durezza? Bene, Gene punta dritto verso l’esatto contrario e mette in scena il perfetto rammollito, addirittura diabolico nella sua mollezza, nel bellissimo meta-movie su sfondo noir tratto dal romanzo di Elmore Leonard (RIP), uno degli scirttori più amati di Hollywood.