Sei nell’anticamera di Brad Pitt.
Sì, proprio tu che stai leggendo.
Sei proprio di fronte ad un mobile in mogano del ‘600 che costa come la tua casa e stai ammirando le venature scomposte che scendono tuffandosi al suolo. Gli oggetti che ci stanno sopra non ci stanno: alcune lattine di Coca Cola colorate degne del miglior Warhol, un pacchetto di sigarette Lucky Strike già aperto, uno Zippo strisciato ed arrugginito ed una piccola lampada che ricorda Luxo, della Pixar, tant’è che sembra pronta a saltare sopra al metallico pacchetto in un accenno di piroette e giocosità .
Sali con lo sguardo allo specchio e vedi il bel faccione di Brad che ti guarda. Sei tu Brad Pitt? Sì, sei tu. Capita a tutti di dimenticarselo ogni tanto.
Osservi i lineamenti del viso che scendono perfetti, curvi, con un’eleganza ed una bellezza quasi femminile. E’ una bellezza strana, una bellezza che non s’arrende agli arrembaggi del tempo che anzi, sembra ridargli vigore! Sollevi ancora di più gli occhi e li fissi: intensi, vivi, accesi.
T’accendi una sigaretta con un gesto fluido, rapace, quasi consequenziale del momento di pace e riflessione interiore che vivi ogni volta che ti ricordi d’essere Brad Pitt. Fumo azzurrino invade la stanza, accarezza lo specchio e spacca l’ossigeno. Ti fissi ancora, più concentrato. Le sopracciglia si aggrottano dando l’accento al momento. Ti fissi più forte e ti ringrazi, ringrazi quel viso che t’ha dato tanto, sei lì grazie a lui e quanto era facile all’inizio.
E con un rapido gesto, ruotando su te stesso rimbalzi sul pavimento in parquet creando un tornado di fumo per terminare la tua corsa accasciato sulla poltrona in pelle nera: quella che fissa lo specchio. Ridi da impazzire.
Sicuramente in quel momento c’è qualcuno che sta guardando Allied, l’ultimo film uscito nelle sale in cui appari e pensa: “Che bell’attore Brad Pitt!”. Ah ah ah. Bello. E’ frustrante sapete? Ti saltano in testa come schegge impazzite le ore di sala prove in cui hai perfezionato ogni dettaglio della tua recitazione. Recitare la parte di un soldato che recita male è stata solo l’ultima delle tue fatiche… Assurdo. Ci pensi e pensi che sarebbe più facile, per prenderli in giro tutti, recitare sempre la parte di un attore che recita male: che differenza farebbe? saresti comunque un “bell’attore”. Le ore passate a provare ti schiacciano la testa, ti comprimono.
Quest’anno le cose non vanno come volevi: il divorzio, il fisico che non esplode più come in Fight Club, L’esercito delle 12 scimmie, Snatch. Servirsi del proprio fisico sembra quasi limitante più che un valore aggiunto. Alzi gli occhi all’orologio, la giornata finisce.
Spegni la sigaretta a terra, la pesti e la guardi accartocciarsi quasi per nascondersi. Non osi guardare lo specchio di nuovo per paura di vederti ancora una volta bello, vedere quella faccia che, comunque la cambi risulta affascinante. Finalmente ti decidi ad andare a dormire, apri la porta della camera e ti cade l’occhio sul riflesso di un te stesso alla finestra di fronte a te. Vedi un uomo stanco, vedi due occhiaie terribili. Vedi le vene del collo farsi violacee. Un accenno di sorriso ti attraversa, come una saetta, la stanza fino a colpire quel riflesso e capisci. Forse ci siamo.Â
Ti trascini a letto, chiudi gli occhi e lanci il tuo ultimo pensiero oltre il soffitto, fuori dalla stanza, su tutti gli specchi della casa.
Forse al prossimo film qualcuno dirà che Brad Pitt è un “bravo attore”.
PS: Adesso puoi uscire dall’anticamera di Brad Pitt e ritornare ad essere il solito lettore della Scimmia e sorridi: questi problemi, sicuramente, non ce li hai.