David Bowie, tra cinema e magia

David Bowie
-Credits: David Bowie / Robert Sullivan / Flickr
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Scomparso il 10 gennaio 2016, il mondo dovette piangere la scomparsa di una leggenda e un pioniere della musica rock, il Duca Bianco David Bowie.

Una star amata e riconosciuta in tutto il mondo non solo per il successo riscosso dal suo glam rock ma anche per le sue interpretazioni cinematografiche e per il suo essere simbolo della cultura moderna. Bowie è riuscito a dare forma a un mondo musicale variopinto e caratterizzato da una teatralità e da personaggi fuori dal comune. Un pioniere artistico nella creazione dei suoi personaggi e nell’uso dei costumi, che anticipò il loro utilizzo nel mondo della musica di decenni. Basta pensare che nel 1969, David Bowie creava già video musicali, senza che nessuno avesse ancora dato un nome a questa forma d’arte. Tutte creazioni accomunate da un’intelligenza e un senso artistico fuori dal comune, contraddistinte dal desiderio di comunicare ed emozionare attraverso l’arte.

Un elemento che lo ha sempre accompagnato nella sua espressione artistica è rappresentato dal mondo dell’occulto e della magia.

Da Ziggy Stardust e il suo mistico terzo occhio al fulmine di Aladdin Sane, i suoi personaggi hanno sempre avuto qualcosa di magico e teatrale. Le sue creazioni ma soprattutto i suoi personaggi furono un’invenzione geniale; una sorta di appariscenti e sovrannaturali “identità magiche” capaci di diventare un potente mezzo espressivo della sua arte e di se stesso. Certo, l’occulto e i suoi simboli hanno accompagnato molti artisti rock come elementi ornamentali e da palcoscenico, ma per Bowie sembrano andare ben oltre il mero sensazionalismo. Un vero e proprio “mago” della storia del rock, un’artista che ha perfettamente realizzato la definizione di magia nella musica ma anche nel cinema.

Musica e cinema fusi in un unico grande personaggio.

Sì, perché il suo coinvolgimento nel mondo esoterico lo ha accompagnato anche nei ruoli interpretati sul grande schermo, andando ad aggiungere nuovi volti al suo assortimento di personaggi. Ziggy Stardust lo portò a vestire, in L’Uomo che cadde sulla Terra, i panni di un alieno innamorato; uno dei film fantascientifici più famosi degli anni ‘70 che contribuì ad alimentare questo alone mistico che circondava Bowie. Fu proprio durante le riprese di questo film che Bowie, ispirato dal personaggio che interpretava, iniziò a scrivere un libro intitolato “The Return of the Thin White Duke”, un romanzo in parte autobiografico e in parte frutto della sua fantasia, ma sempre arricchito da un pizzico di magia.

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Altri registi affascinati dal suo personaggio lo pregarono di lavorare con loro ed è così che interpretò un rockeggiante vampiro di 200 anni in The Hunger e un carismatico e malvagio re dei goblin in Labyrinth. Arrivò persino ad ispirare Grant Morrison, famoso fumettista, per la creazione di un Joker trasandato e cabarettistico (come spiegato qui).

In seguito interpretò ruoli molto differenti come Ponzio Pilato in L’ultima Tentazione di Cristo di Scorsese, Andy Warhol nel film Basquiat e Nikola Tesla in The Prestige di Christopher Nolan. Quest’ultima interpretazione risulta quella essere quella più legata al mondo della magia, in un film dove l’ossessione per la creazione dell’illusione perfetta porta ad un tragico epilogo. Nolan in un’intervista a Entertainment Weekly dichiarò che inizialmente non aveva idea di chi potesse ingaggiare per il ruolo di Tesla, finché un’illuminazione non lo colpì come un fulmine a ciel sereno:

Tesla era questa figura di un altro mondo, più avanti rispetto al suo tempo, e a un certo punto mi sono reso conto che era L’Uomo che cadde sulla Terra. Essendo uno dei più grandi fan di Bowie al mondo, una volta fatto questo collegamento, mi sembrava l’unico attore in grado di interpretare quella parte. Aveva quello status iconico che richiedeva il ruolo ed era una figura misteriosa proprio come Tesla“.

Nolan dovette pregarlo per farlo accettare ma per sua e nostra fortuna, alla fine acconsentì. Il regista disse che aveva un carisma al di fuori del normale e che non aveva mai visto una crew cinematografica così eccitata per la presenza di una star sul set, ma questo è valso anche per lui: “Ho amato il fatto che dopo aver lavorato con lui, ero affascinato dal suo talento e dal suo carisma come prima. Ho pensato che fosse magico.

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Stranamente il personaggio è quello, per quanto misterioso, meno magico del film. Nikola Tesla è interpretato magistralmente da Bowie forse proprio perché il fisico serbo e il Duca Bianco hanno qualcosa in comune; la sensazione che trascendano le insignificanti faccende umane. Già da una prima occhiata, è innegabile che Bowie aggiunga quel qualcosa di unico al personaggio, dandoci la sensazione che nessun altro avrebbe potuto offrire un’interpretazione migliore. La magia e il sovrannaturale in parte assenti nel uomo scientifico Tesla, sono incarnati dal misterioso fascino magnetico di Bowie e dal suo legame con l’occulto. Nonostante la storia narri la rivalità dei due maghi da palcoscenico, Christian Bale e Hugh Jackman, Bowie riesce ad essere il centro mistico nella realizzazione dell‘impossibile idea di uno dei due maghi, donando al personaggio quella caratteristica magica che sarebbe inevitabilmente andata persa con un altro attore.

La sua passione per l’occulto l’ha accompagnato fino alla fine.

Nei video del suo ultimo album immagini spettrali e dell’occulto sono molto presenti, una particolarmente legata a The Prestige. Nel video di Lazarus Bowie entra infatti dentro un armadio di legno e mentre udiamo gli ultimi accordi di chitarra scemare, Bowie chiude la porta e svanisce nell’oscurità; per quella che è stata l’ultima magia di un artista capace di stregare molte generazioni. L’idea non era sua, ha dichiarato Johan Renck, il regista del video, ma ricorda che qualcuno sul set disse: “Dovresti finire il video sparendo dentro l’armadio”. Dopo un attimo di riflessione Bowie fece un grande sorriso e rispose: “Sì, così rimarrà il dubbio a tutti, giusto?”.

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