Era il 1977 e Dario Argento proponeva un altro, geniale film che avrebbe dato il via ad una trilogia storica, dopo quella “degli animali” del suo esordio. Dopo soli due anni dal suo capolavoro “Profondo Rosso“, usciva nelle sale “Supiria“. Liberamente tratto dal romanzo di Thomas De Quincey “Suspiria De Profundis”, il film del Maestro del brivido apre una trilogia dedicata alle streghe che proseguirà con “Inferno” (1989) per poi chiudersi con il tanto criticato “La Terza Madre” (2007).
Una ballerina americana arriva a Francoforte nella scuola di danza migliore al mondo, recentemente scossa da un omicidio di una sua alunna. Susie indagherà fino a scoprire qualcosa di veramente inquietante. Una scenografia fantastica che oscilla tra l’Art Noveau e l’espressionismo, atmosfere oniriche, ambientazioni claustrofobiche e labirintiche e la solita tecnica regisitica del vecchio Dario Argento, quando iniziò a scrivere la storia del cinema di genere ed a ridettare i canoni dell’horror. Il tutto accompagnato dalle meravigliose musiche dei Goblin di Caludio Simonetti, che riescono a rendere le immagini ancora più inquietanti. Tutto questo e molto altro compone uno dei migliori film (se non il migliore) di Dario Argento.