Dhanak è prima di tutto un viaggio, una scoperta. Un qualcosa di profondo, viscerale; allo stesso tempo, però, anche qualcosa di elevato. Di alto, irraggiungibile. Un capolavoro che ha spinto a mettermi davanti al computer alle 0:57 di lunedì notte a scrivere immediatamente di questo film, nonostante domani si lavori e si studi. Il gioiello indiano che si scopre dentro quell’immensa libreria che è Netflix.
Dhanak vi farà viaggiare all’interno di quella cultura indù che a noi è preclusa. La vostra vista sarà estasiata dalle pallide dune di sabbia che per la maggior parte completano il paesaggio di quello che sembrerebbe essere un capolavoro sia di narrazioneche di fotografia. E proprio mentre la vostra vista si sta abituando al deserto indiano, ecco comparire i colori. Quei colori che tutti noi vediamo nelle nostre grigie città, indossati dagli indiani che nel nostro paese vengono spesso elementarizzati come “popolo lontano dalle strane usanze”. Il viola, l’azzurro, l’arancio e in alcune scene anche il nero completano quella fotografia che spesso sembra avere la stessa pienezza di luce di un quadro impressionista. Un vero e proprio orgasmo da immagini.
I colori, umili servitori della vista ma, in questo caso, anche dell’olfatto. Sì perché in realtà i colori non servono soltanto a narrare visivamente la scena. Essi sono utilizzati anche per trasmettere quegli odori tipici di quei posti lontani. Il rossore della salsa al curry che ben si sposa con le ciotoline tipiche, oppure quel biancore della raita. I santoni, di cui l’India è piena.
Un On the Road che vi porterà a viaggiare per 300 km, alla ricerca di una fantomatica star di film romantici indiani. Una sorella, temeraria quanto mai, che vuole far riavere a tutti i costi la vista al suo piccolo fratellino. La mano del fratello di 8 anni, che si aggrappa a lei. Una metafora di vita. La sorella maggiore che insegna al fratello minore i passi della vita, che nonostante la cocciutaggine di quest’ultimo riesce sempre ad accontentarlo. Anche soffrendo, anche se un semplice piatto di fritti possa costare un giorno di ritardo perché si perde la coincidenza con quel dannato pullman. Tutto per accontentare quel bimbo, tutto per far in modo che riesca a vedere. Tutto per rendergli il viaggio meno crudele di quello che è.
Buffi personaggi che accompagneranno sorellina e fratellino in tutto il Rajasthan, lo stato più grande di tutta l’India. Senza doppiaggio, da vedere direttamente recitato in lingua Hindi.
Se cercate un film che vi faccia sentire bene, non andate tanto lontano. Vi basteranno pochi minuti di Dhanak per essere completamente rapiti dall’atmosfera indù che pervade quest’opera. Una perla di Bollywood direttamente dentro Netflix. L’India racchiusa in un’ora 46 minuti