Se c’è un genere in cui noi italiani siamo (stati) dei maestri è l’horror. Il nome più conosciuto è senza dubbio quello del maestro Mario Bava che, prevedibilmente, è citato più volte in questo articolo. Nelle righe seguenti potrete consultare una personale classifica sui migliori film horror italiani. Il regista più presente, come già detto, è Bava, ma il primo posto spetterà a lui?
5° PHENOMENA
Dispiace lasciare fuori molti cult probabilmente anche superiori a questo film ma ogni appassionato ha le sue debolezze, una delle mie è Dario Argento. Probabilmente uno degli horror italiani più sottovalutati, le atmosfere che crea Dario Argento non riesce a crearle nessun altro. Incredibile come le musiche dei Goblin apparentemente poco adatte a scene di efferati omicidi siano così “perfette” quando vengono usate proprio in quelle circostanze. La storia ricorda molto Suspiria ma si sviluppa in maniera differente non risultando quindi un qualcosa di già visto. Alcune scene come quelle del sonnanbulismo sono da impazzire e le morti sono artistiche come solo Argento sa fare. L’angoscia e la conseguente paura che il regista riesce a creare nello spettatore è incredibile, una nota di merito va alle ambientazioni che si cuciono perfettamente con il film. L’unica critica può andare all’assurdità del finale, per il resto è uno dei migliori horror italiani, con una bellissima, bravissima e giovanissima Jennifer Connelly.
4° LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO
Non può mancare nella nostra top five questo cult di Pupi Avati che è come il vino, più invecchia e più è “buono”. La fotografia ben curata ed una regia di grande spessore rendono la visione di questo film un vero piacere per lo spettatore. Non lo definirei un horror a 360 gradi ma è assolutamente inseribile nella lista grazie ad alcune scene da horror puro. Incredibile la quantità di angoscia che trasmette questo film grazie anche alla sua lentezza da non confondere con la prolissità che troviamo in molti film. Un film che tiene incollati alla poltrona dall’inizio alla fine, nella quale ci sorprende con dei minuti finali di alto livello.
Il film gotico per eccellenza, ennesimo film di livello di Bava (nato da un budget ridotto all’osso a causa del fallimento della casa di produzione) che s’è guadagnato con gli anni il rispetto degli amanti del genere. Un film importante dal punto di vista della sperimentazione. Il maestro, infatti, fece largo uso di piani sequenza e caratterizzò le scenografie con particolari colori (giallo scuro, blu e verde principalmente). Celebre la scena in cui Paul Eswai, interpretato da un grande Renato Izzo, corre per otto stanze identiche tra loro per poi scoprire di star rincorrendo se stesso. Mario Bava è senza dubbio uno dei più grandi esponenti del genere ma, per forza di cose, non è stato il primo maestro dell’horror ed è conscio di ciò, lo si capisce dagli svariati riferimenti a Vampyr del grandissimo Carl Dreyer.
2° LA MASCHERA DEL DEMONIO
Sempre Bava, questa volta il maestro porta tutti a scuola con questo grandissimo horror che, tra l’altro, è il suo film d’esordio. Un predestinato. La storia è tratta dal Vij di Gogol, tra le interpretazioni è da ricordare quella di Barbara Steele, “follemente brava”. Di livello la fotografia del film che crea una magnifica e violenta atmosfera gotica che diede vita al cosidetto genere gotico italiano caratterizzato in primis proprio dalla fotografia. È un horror che alterna scene di grande violenza ad altre di tensione perfettamente orchestrrate da Bava. Questo capolavoro, tra l’altro, ha ispirato svariati registi del periodo post-Bava che, come per ringraziarlo, hanno citato la sua opera migliore più e più volte all’interno dei loro film.
IL film horror. Oltre ad essere il miglior film horror italiano è anche uno dei migliori horror della storia del cinema (insieme a Shining, Il seme della follia e pochi altri). Fotografia molto curata, musiche dei Goblin paurose, in entrambi i sensi, e poi ci sono le morti alla Dario Argento che non possono essere descritte a parole, rischieremmo di sminuirle. La prima morte a cui assistiamo nei primi minuti del film è una delle più belle mai viste sul grande schermo. Una Jessica Harper bravissima inserita perfettamente in delle scenografie stupende caratterizzate da una grande cura dei particolari (da notare le maniglie delle porte ad altezza gigante per rendere il tutto più fiabesco). Il film alterna scene da horror purissimo ad altre da grande thriller perfettamente orchestrate da Argento. Un amante dell’horror che non ha visto questo film non è un amante dell’horror.