“Conosci la storia dello scorpione e della rana? “
Il film di Nicolas Winding Refn si basa sull’omonimo libro di James Sullis. Refn e Newton Thomas Sigel (Direttore della Fotografia) sono riusciti a dare un valore aggiunto al film tecnicamente. In particolare tramite regia, fotografia e composizione.
La palette vede principalmente colori analoghi (che si trovano vicini nella ruota dei colori) e complementari. Si spazia tra un verde soffocato, tendente al blu, e colori opposti come giallo, arancione e bianco.
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Questa è la prima inquadratura che vediamo dopo i titoli di testa. Notiamo Irene (Carey Mulligan) uscire dall’ascensore; quest’ultimo illuminato di arancione, all’esterno invece dei toni di verde. Questa contrapposizione è presente praticamente in tutto il film.  I caldi rappresentano una situazione di benessere, armonia, tranquillità e pace; i colori freddi invece turbamento, incertezza e distacco.
Oltre ai colori, che riprenderemo dopo, voglio aprire una parentesi sulla composizione. Dividendo in quadranti, possiamo notare che ognuno di essi racconti una storia, a modo suo.
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In questo video trovate altri spunti interessanti relativi al sistema dei quadranti adottato per questo film
Anche l’uso degli spazi è decisamente singolare. Per esempio Irene in questa scena è collocata nel quarto quadrante, mentre il resto dello spazio è libero.
(Refn ha dichiarato che quando compone i suoi film inizia sempre dalla parte bassa, per poi sviluppare i quadranti superiori)
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Standard (Oscar Isaac) si troverà inizialmente in conflitto con il pilota (Ryan Gosling). Notiamo che entrambi sono collocati sullo stesso terzo; in lotta per lo stesso spazio (In questo caso si contendono Irene)
[Per chi non conoscesse la Regola dei Terzi, qui una breve introduzione]
In questo piano americano notiamo però che Standard ha il volto tagliato fuori dall’inquadratura. Il che sottolinea una situazione di impotenza. (Difatti verrà aiutato dal pilota)
Ritornando ai colori adottati nel film, in diverse scene troviamo la presenza del rosso:
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Qui si esce dallo schema dei colori usato in precedenza (Discordanza dei colori). Viene attirata l’attenzione dello spettatore ed e’ simbolo di cambiamento. In questi tre casi il rosso simboleggia potere, pericolo e violenza. Per esempio nella scena in macchina Irene informa il pilota  che suo marito sta per tornare. Il rosso ci avverte già che con il suo ritorno arriveranno anche dei problemi. Oltre alla presenza del rosso, il carattere dominante di Bernie Rose (Albert Brooks) viene evidenziato anche registicamente:Un’inquadratura dal basso verso l’alto delinea una posizione di potere, come in questo caso.
Come detto in precedenza, l’arancione indica una situazione di armonia, pace e sintonia tra i personaggi:
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(Piccola curiosità , ogni volta che sono insieme, oltre al fatto che cambia lo schema dei colori diventando più caldo, sentiamo “wrong floor”, parte della fantastica OST di Martinez)
Tutto questo viene enfatizzato maggiormente in questa scena.Il close-up taglia fuori il resto, ci sono solo loro due, l’intensità dei colori viene accentuata e il rallenty prolunga questo istante. Subito dopo avverrà la separazione dei due;
Questa scena è concettualmente molto potente: siamo ritornati alla situazione iniziale, Irene esce dall’ascensore mentre lui vi resta. Il loro sguardo verrà interrotto dalla chiusura della porta dell’ascensore. La chiusura o apertura di una porta nel mezzo cinematografico è uno strumento estremamente simbolico. Basti ricordare lo stupendo finale de “Il Padrino” di Francis Ford Coppola. Se all’inizio l’apertura della porta rappresentava l’avvicinamento dei due personaggi, qui ne delinea una netta separazione. Un distaccamento enfatizzato anche dai colori dentro e fuori; difatti qui l’arancione non rappresenta più una sensazione di armonia e pace, ma di distaccamento, in quanto solo uno dei due vi si trova dentro.
Quello di Albert Brooks è un personaggio negativo, e che di li a poco andrà a far fuori il povero Shannon (Bryan Cranston); eppure si trova avvolto in quell’arancione che fino a poco fa era segno di positività . Questa sorta di antitesi tra personaggio e accostamento cromatico rappresenta l’inganno. Cranston non si è reso conto della sua negatività , a contrario del pilota. Quest’ultimo infatti si rende subito conto della negatività del personaggio di Brooks, cerca sempre di creare del distacco e inizialmente non stringe lui la mano, al contrario di Shannon in questa scena.
Shannon rimarrà vittima della sua ingenuità .
Qui concludo la mia analisi. Ci sarebbero una marea di altri spunti interessanti da trovare, e non solo in questo film. Vi invito a prestare attenzione alle varie sottigliezze che il mezzo cinematografico offre. Nulla è lasciato al caso (O almeno, non quando parliamo di registi capaci.), dal tipo di inquadratura al colore di un vestito.