La lettura è uno strumento immaginativo fantastico che amplia i confini della nostra mente e ci porta a immedesimarci nelle storie e nella pelle di personaggi a cui ci affezioniamo spontaneamente. Se poi si ama leggere e si ama il cinema, allora i libri sul cinema diventano un must assoluto perché i personaggi a cui ci leghiamo diventano i registi e gli attori che più ammiriamo; diventano estensione culturale dei nostri interessi e approfondiscono temi e curiosità che abbiamo sempre voluto conoscere.
Ecco una piccola selezione di libri che gli appassionati della Settima Arte non possono lasciarsi sfuggire:
1. In acque profonde di David Lynch
Numero uno non a caso, In acque profonde è il libro in cui il regista di Missoula si racconta e spiega le connessioni che si vengono a creare nel rapporto tra l’arte, il cinema, la creatività e la meditazione trascendentale, pratica meditativa diffusa in tutto il mondo, di cui il regista è promotore da anni. Citando Lynch: “Le idee sono simili a pesci, se vuoi prendere un pesce piccolo puoi restare nell’acqua bassa. Se vuoi prendere il pesce grosso devi scendere in acque profonde“, nel libro scopriamo l’approccio del regista alla vita e quindi al suo lavoro, spaziando da un tema all’altro e dandoci anche dei consigli su come sviluppare le idee. La sua filosofia, il suo cinema, la sua vita tra queste pagine. Per chi vuol tentare di cogliere il senso profondo della sua filmografia.
2. Il cinema secondo Hitchcock di Francois Truffaut
Due mostri sacri del cinema si incontrano, uno intervista l’altro ed è subito magia: ecco cosa esce fuori da questo libro in cui il regista francese, attraverso una serie di interviste avvenute nel 1962, racconta Alfred Hitchcock e il suo cinema. Dalle pagine, in forma di dialogo, escono fuori gli aneddoti della sua vita: dall’infanzia al cinema muto, passando per il periodo inglese e l’approdo al sonoro, fino al periodo americano. La tecnica, la regia, le idee, gli enigmi sono racchiusi qui dentro, e Truffaut cerca di coglierne i dettagli chiacchierando come si fa con gli amici di una vita. Proprio da questa intervista esce fuori la definizione di “MacGuffin“, espediente cinematografico peculiare in molti film del regista britannico. Un must da non farsi scappare assolutamente.
3. 1001 film. I grandi capolavori del cinema, a cura di Steven Jay Schneider
Il titolo parla chiaro: è un excursus narrativo-temporale in cui si ripercorre la storia dei migliori film di tutti i tempi, partendo dal bianco e nero per arrivare ai giorni nostri con le grandi produzioni in 3D; i film all’interno vengono presentati e sviscerati attraverso i codici e le tecniche di cui sono composti, nonché mediante i generi che li contraddistinguono. Tomo ideale per scoprire l’evoluzione della Settima Arte e analizzare le opere dei grandi maestri del cinema. Una Bibbia per tutti i cinefili.
Quando si parla di Kubrick tutto diventa geniale e sbalorditivo, come tutta la sua opera d’altronde. Regista discusso, studiato, amato, criticato e personaggio fortemente culturale che ha saputo trarre ispirazione da molti scritti e romanzi per i suoi capolavori. Nel libro presenta la sua vita e i suoi film, mettendo in mostra, attraverso una serie di interviste, il suo carattere e la sua profonda personalità, che si rispecchiano in maniera impetuosa nelle sue pellicole. Il suo metodo e il suo estro escono fuori dal testo e si tramutano in immagini che ripercorrono la sua carriera e le sue opere, delineando in maniera netta ma mai scontata una cifra stilistica che lo ha reso immortale per la sua originalità e il suo perfezionismo. Se vi volete bene, dovete leggerlo.
5. L’avventura del cinematografo: storia di un’arte e di un linguaggio di Sandro Bernardi
Un libro accademico ma non troppo per concludere; perché Sandro Bernardi riesce a essere esaustivo sulla storia del cinema e a darci una nuova prospettiva: il cinema come arte ma soprattutto come linguaggio. Attraverso una linea cronologica sulla quale vengono posizionati registi e correnti di pensiero, l’autore analizza i punti focali della Settima Arte e i suoi meccanismi linguistici e visivi nonché tecnici – molto interessante la parte iniziale dedicata alla fotografia e alle tecniche anticipatrici del cinema, come le immagini in movimento -, mettendo in mostra i cambiamenti intercorsi ne tempo, passando dal Neorealismo italiano per approdare, alla fine, all’era del digitale. Una lettura completa, scorrevole e fortemente consigliata.