La follia su celluloide, film a cavallo tra lo splatter ed il gore. Una lista di film estremi e disturbanti fatti ad hoc per infastidire, shoccare. Per veri stomaci forti.
Spesso il cinema viene visto come un hobby utile a far passare le canoniche due ore di film senza troppi pensieri. A volte i film estremi descrivono meglio la potenza del cinema.
Molti autorevoli studi indicano come una persona vada al cinema per cercare emozioni piacevoli e farsi una bella risata, altri invece, per avere paura. Un modo per passare il tempo che ha un’unica direzione. Sollecitare qualcosa. Il tutto ovviamente dipende dal genere che si sceglie. Esistono generi, che oscillano tra l’horror ed il thriller che sicuramente, quelle canoniche due ore, non le fanno passare piacevolmente. Anzi. Ci sono film che voglio dare un pugno nello stomaco e far rimanere quel dolore nello spettatore. Ben oltre le canoniche due ore. In questi film estremi, l’estetica della violenza domina su ogni cosa, divorando anche la trama stessa, a volte un pretesto per mettere in luce quella recondita voglia di “thanatos” insita nell’essere umano, quasi come se fosse un feticismo.
Parallelamente, è possibile notare come la violenza sia parte integrante dell’arte da sempre: dai dipinti delle crocifissioni fino alle recenti performance di artisti come Burden o MarinaAbramovic. La violenza come strumento di critica atto a risvegliare le coscienze di chi guarda. Venticinque film che trascineranno inevitabilmente lo spettatore in un baratro che non potrà non lasciarlo indifferente.
25. La Pelle Che Abito, Pedro Almodovar, 2011
Tratto dal romanzo Tarantola di Jonquet, Almodovar reinterpreta questa storia in chiave drammatica. Non c’è sangue ma tanta follia in questo noir, raccontando una storia di vendetta estrema.
24. Suicide club, Sion Sono, 2001
Già nei primi minuti, Sono ci fa entrare nello spettacolo sanguinolento di Suicide Club. Un film metaforico che vuole raccontare l’alienazione della società giapponese attraverso l’estremo atto del suicidio. E i dettagli sono praticamente tutto in questo film.
23. Secuestrados, Miguel Angel Vivas, 2010
La recente new wave spagnola ha toccata moltissimi genera, focalizzandosi sul thriller ma senza disdegnare il suo comparto orrorifico. Qui, Vivas ci trascina in un gioco fantastico tra suspense ed ultra violenza, alla ricerca della sopravvivenza.
Presente nella raccolta Masters Of Horror, Miike ci racconta il viaggio di un giornalista alla ricerca della sua amata in giappone, scoprendo un assurdo mondo parallelo legato alla prostituzione. Ovviamente, nella miglior tradizione miikeiana, torture, aghi (tantissimi) e corde.
21. Aftermath, Nacho Cerdà, 2004
Secondo capitolo della Trilogia Della Morte di Cerdà, questo film spagnolo è senz’altro il più riuscito (in termini di follia visiva) degli altri. Visivamente di spessore, tecnicamente inattaccabile, Aftermath è un film privo di dialoghi. L’unica comunicazione è attraverso l’immagine, un susseguirsi di alternanze di colori e morbosità.