Sono poche le icone che continuano a vivere, a respirare l’ossigeno prodotto dagli stessi alberi dei quali ci serviamo noi. Noi, giovani generazioni che non possiamo più gioire nel vedere un’intervista in diretta di De Andé. Oppure uscire dal cinema entusiasti dopo aver visto l’ultima fatica di Fellini. I nostri istanti “nostalgici” vengono sempre soddisfatti da un prodotto di repertorio. Sono momenti tragici, siamo in una situazione in cui non riusciamo ad accettare i nuovi miti. Quelli della nostra generazione, che continuano ad imporsi con le unghie e con i denti inventandosi e reinventandosi. Anno tragico per le morti illustri, quello del 2016. Woody Allen è uno di quei registi che mi fanno correre al cinema. Un’icona del nostro tempo, punto di riferimento della commedia americana.
“Non lo vedrai mai urlare, al massimo alza un sopracciglio.” Josh Brolin
La filmografia di Allen è qualcosa di immenso. Scegliere 7 personaggi in mezzo a tutta la sua produzione è una delle scelte più ardue che mi siano mai capitate. Molti dei lettori avranno sicuramente da ridire, tento di giustificarmi dietro ad un timido: de gustibus non disputandum est. Nel porgere i migliori auguri a Woody Allen, a nome della redazione di La Scimmia Pensa, La Scimmia Fa, ecco i miei personaggi preferiti creati da Woody Allen, messi a caso e non in ordine di preferenza.
#1 Boris Grushenko (Woody Allen; Amore e Guerra; 1975)
“Assolutamente incredibile: essere giustiziato per un crimine che non ho mai commesso. Ma in fondo non siamo tutti su una stessa barca? Non è così per tutta l’umanità? Tutti, alla fine, vengono giustiziati per un crimine che non hanno mai commesso”
Boris è l’incarnazione del classico personaggio di Woody Allen. Timido, introverso e innamorato di una donna che non ricambierà mai il suo amore. La cugina Sonja ama Ivan, fratello spavaldo e coraggioso di Boris. Una commedia che
ironizza sulle tante usanze che autori russi come Tolstoj, o Dostoevskij, hanno trasmesso attraverso i loro romanzi russi.
#2 Virgil Starkwell (Woody Allen; Prendi i soldi e Scappa; 1969)
Dopo un quarto d’ora mi ero innamorato di lei e dopo mezz’ora avevo definitivamente rinunciato all’idea di rubarle la borsetta
Un inetto rapinatore di banche, Virgil Starkwell, è il protagonista del finto documentario che sarà un metodo di fare film che ispirerà anche un altro capolavoro di Woody Allen, Zelig (1983). Simpatica, assurda e grossolana la trama del film. Uno degli episodi più divertenti è la rapina in banca, in cui Virgil passa un biglietto scritto male ad un cassiere e questi tenta di correggerlo. Verrà arrestato.